L’ultima volta che abbiamo visto Enza Bruno Bossio era avvolta in una enorme bandiera del Pd e sul volto aveva stampato un largo sorriso. Era la notte del ballottaggio e lei era in piazza XI settembre, mescolata a tanti militanti, a brindare e festeggiare Mario Oliverio. Dopo nemmeno due settimane, quel sorriso si è spento. I rumors di palazzo parlano di una lite furibonda con il presidente, incentrata sull’eventualità di un suo ingresso in giunta.
Cosa è successo con Oliverio?
Guardi, questa storia dell¹assessorato è una grande balla. Essendo la responsabile organizzativa del Pd non ho bisogno di rivendicare posti sul piano personale. Se volessi propormi, potrei farlo attraverso i canali istituzionali che non mi sono assolutamente preclusi, anzi ma che in qualche misura avrei potuto anche governare.
Allora lei non è stata l’altra sera da Oliverio?
No questo non lo posso negare. Così come non posso negare che sono andata lì a titolo personale. Ma non per richiedere posti, ma a contestare un atteggiamento politico e personale a Mario Oliverio.
Politico?
Si. Già all indomani della sua intervista sul Quotidiano volevo andare a fare questa contestazione perchè è ingiusto rispetto a tutte le persone che si sono prodigate in questa campagna elettorale mettendoci la faccia e qualcuno anche altro, dire di aver vinto a prescindere dai partiti o quasi contro di loro. Il presidente poneva un problema di debolezza delle candidature… Ma i candidati sono stati scelti dal Pd e da Oliverio insieme. Lo stato di avanzamento è stato seguito passo dopo passo da Oliverio e il suo braccio destro Bevacqua. Quando si è dovuta effettuare una scelta fu Oliverio a far candidare molte persone che non avevano trovato spazio nelle liste del Pd, in altri partiti mettendo anche in discussione l¹essere uomo di partito. Perchè Oliverio non è un presidente autonomo, è un iscritto anzi un dirigente del Pd. In quella fase anche questo atteggiamento, fuori dalle logiche del partito, si è tollerato in nome della vittoria. Già allora c’era qualche problemino. In nome del risultato elettorale siamo riusciti a superarlo.
Perchè quell¹intervista l’ha fatto tanto arrabbiare?
Perchè il secondo giorno che viene eletto, al ballottaggio, al termine di una campagna elettorale in cui guarda caso siamo stati tirati in ballo io e Nicola da Pino Gentile, che forse aveva individuato in noi l’elemento più trainante, dire di aver vinto quasi nonostante il partito è stata una vergogna.
Una vergogna, addirittura?
Si e la vergogna è diventata ancora più grande quando per nominare Bevacqua, cosa che è perfettamente nelle prerogative del presidente, diffonde un comunicato stampa in cui si legge Bevacqua è stato riconfermato, dico questo per sgomberare il campo da equivoci e illazioni². Di cosa sta parlando? Quali sono questi equivoci e illazioni? Quando il Pdl disse che si stava votando la giunta Oliverio-Bruno Bossio volevo uscire io sulla stampa per dire che era fantapolitica, Oliverio disse che sarebbe intervenuto lui come poi ha fatto. Allora oggi vuole sgombrare il campo da quali illazioni? Quelle messe in piazza dal centrodestra? Allora mi sento cornuta e mazziata. Non solo mi devo prendere la m…a in faccia. Certo se l’è presa anche Oliverio, ma lui si è candidato, fa parte del gioco. Ma io che sono una militante, faccio una campagna elettorale appassionata, vengo messa in mezzo in modo così volgare oltretutto allettando tutte le piccole cose alla De Magistrisi o i Gaudio-pensieri per non parlare di altri.
Si è sentita ferita, insomma…
No, non è tanto questo. E che sulla base di tutto questo coacervo di problemi sono andata da lui a dire che tutta questa linea è politicamente sbagliata. L¹ho contestata a Loiero, la contesto ogni giorno criticando le derive plebiscitarie da qualunque parte vengano, sono d’accordo con D’Alema quando dice basta con i tribuni, facciamo la squadra. Oliverio invece tira fuori la posizione autonomista. Presenta Bevacqua avulso dalla giunta e soprattutto lo motiva in questo modo.
Ma di quali illazioni parla?
E lui cosa ha risposto?
Ha detto che non era vero, che non è così. Anzi che aveva pensato di farmi dirigente. Dirigente, a me? Lì non ci ho visto più e gliene ho dette di tutti i colori. Quindi lei ha posto un problema prettamente politico… Certo. Guardi abbiamo raggiunto un risultato politico eccezionale, abbiamo eletto un europarlamentare, abbiamo vinto alla provincia nonostante il vento di destra del Paese. Ma questo è il risultato dell¹unità di un gruppo dirigente o di un uomo solo? Io dico di una coalizione e, a questo punto aggiungo, abbiamo vinto nonostante Mario Oliverio. Pirillo non ha mai detto sono stato eletto perchè sono il più bravo, questi ragionamenti non li ha mai fatti.
Ora cosa succede. E la fine di un rapporto politico?
Personale sicuramente perchè è evidente. Sulla politica non ho nemici, ho avversari e gli avversari sono quelli di destra. Su Facebook mi si è scatenata una discussione pazzesca. Un iscritto di Campana mi ha scritto: mi hai fatto dare un voto perso. Io dico che il voto non è perso bisogna votare sempre e al centrosinistra, mai a destra. Sul piano politico se lui dovesse operare bene, fare una giunta di alto profilo non ho problemi. Se domani Oliverio risolve il problema dei rifiuti perchè non dovrei fargli pubblicamente i complimenti. Però bisogna finirla con questa demonizzazione dei partiti. Quando il politico si rivolge direttamente al popolo si scivola nel fascismo o nello stalinismo. I partiti sono strumenti fondamentali della nostra democrazia.
Allora è la fine di un rapporto personale?
Ieri ho voluto segnare una rottura personale perchè ha tradito le mie aspettative non personali, ma politiche. Io non mi sono nemmeno candidata, figurarsi se voglio ruoli istituzionali.
Nessuna voglia di giunta?
A me piace fare quello che sto facendo, anche se questo congresso qualche problema me lo sta creando perchè c¹è una schizofrenia fra le posizioni nazionali e quelle regionali. Ma è una cosa nuova di zecca che stiamo facendo, una sfida interessante. Se si lavora in squadra mi entusiasma fare pure l¹usciere. Ma se non c¹è la squadra non farei nemmeno il vicepresidente. Il ruolo politico non mi attira di per sè, considerato soprattutto che mica vengo pagata per quello che sto facendo. Liberamente scelgo di sostenere una posizione pensavo che Oliverio fosse un pezzo di questa squadra sia sul piano politico che personale. Evidentemente sbagliavo.
La amareggia di più la rottura politica o personale?
Oliverio è sempre venuto a casa mia, anche a tarda sera. Se ancora non avevo preparato aveva la confidenza per aprire la credenza, prendere del formaggio, tutto. Questo per dire del tipo di rapporto che c¹era. Dico spesso a un mio amico con cui litigo sovente che fin quando sono in conflitto vuol dire che stimo la persona. Per me ieri il momento anche aspro del confronto era positivo. La cosa che ha fatto lui, facendo uscire la notizia, per di più falsata, ha interrotto anche questo tipo di conflitto.