GIGGINO DE MAGISTRIS METTE GLI EXTRACOMUNITARI IN STRADA PER FAR POSTO ALLA “MUNNEZZA”

di Mattias Mainiero (dal quotidiano “Libero” del 5 agosto 2011)

Prime reazioni della Napoli portuale, quella di via Marittima, periferia sud, la Napoli verace dalla battuta irriverente e pesante, a volte molto pesante: «Giggino ha fatto ’nu scambio alla pari, ’na figurina pe’ nata figurina, è ha fatto pure ’na grande figura ’e m…».
Giggino è Luigi De Magistris, il sindaco. Lo conoscete: legge e ancora legge, sinistra e ancora sinistra, rispetto dei diritti umani, ospitalità prima di tutto, porte aperte ai povericristi. Lo scambio alla pari è presto e brutalmente spiegato: l’immondizia al posto degli extracomunitari, gli extracomunitari al posto dell’immondizia. E non si offendano i delicati cuori della solidarietà nazionale e locale. La battuta non è nostra. Ovviamente, neppure la balzana idea dello scambio. Noi ci limitiamo a raccontarvi la storia. Via Brin, quasi ai confini con San Giovanni a Teduccio. Parcheggi multipiano, venditori ambulanti, molti extracomunitari, qualche palazzone fatiscente. Chi conosce la zona ha già capito. Per gli altri: ’na schifezza. Il capannone della vergogna è lì. E lì dentro il Comune, fino a poco tempo fa, ospitava un centinaio di extracomunitari. Sorvoliamo sulla sistemazione alberghiera a cinque stelle: si fa quel che si può, e nessuno può pretendere che l’amministrazione comunale apra a tutti le porte dell’Hotel Vesuvio, per giunta gratis. Poi il Comune ha deciso che il capannone doveva essere trasformato in un centro temporaneo di raccolta dell’immondizia, una specie di gigantesco cassonetto sistemato tra palazzoni, scuole e negozi. Sorvoliamo di nuovo. L’abbiamo detto: si fa quel che si può, a volte, soprattutto a Napoli, si fanno anche centri di raccolta nelle zone popolate e superpopolate. Poi il Comune ha sgomberato il capannone per realizzare la discarica. Poi ha pure sbagliato i conti e si è accorto che il futuro megacassonetto ospitava ancora quaranta extracomunitari. Sorvoliamo per la terza volta: quaranta è un numero alto, molto alto. Comprendeteli: fino a dieci ci sono le dita, dopodiché bisogna contare a mente. Errore comprensibile. Poi il Comune è intervenuto di nuovo, nella notte fra domenica e lunedì, è ha combinato l’incredibile usando, a detta di consiglieri comunali vicini allo stesso Giggino, sostanze urticanti per convincere gli extracomunitari a sloggiare. Poi ha anche lasciato i quaranta per strada. E i quaranta si sono accampati a ridosso del capannone-discarica. Non possiamo più sorvolare. Scene da metropoli africana, forse peggio, nella zona di via Brin: brandine e materassi sistemati sul marciapiede, valige, fornelli da campeggio. Accanto ai materassi, cumuli di immondizia. Servizi igienici neanche a parlarne. Idem per l’acqua. Gli extracomunitari stanno lì. Pare che siano piuttosto nervosi. Why Not City: benvenuti nella città dell’accoglienza e di Giggino ’a Manetta, lo sceriffo del Vomero che doveva risolvere in quattro e quattr’otto i problemi napoletani e che ora spiega: il capannone era destinato, da ordinanza sindacale, alla realizzazione del sito temporaneo dei rifiuti «per risolvere l’emergenza igienico-sanitaria in città». Avete capito, sudditi di Giggino, napoletani veraci che ora vi sfogate facendo irriverenti battute? Gesù mio, c’è l’emergenza rifiuti e c’è pure la delibera sindacale. Che doveva fare il sindaco, perché ve la prendete con lui? Proprio a lui dovete far notare che, magari, fra extracomunitari e immondizia, al di là delle delibere, c’è qualche piccola differenza?
Why Not City: voi che entrate lasciate stare i preconcetti, il sindaco troppo giovane e inesperto, i problemi che si accumulano come i rifiuti. Giggino è innocente, democratico, ospitale e illuminato. Giggino ha dichiarato: l’azione è avvenuta «in maniera impeccabile e nel massimo rispetto dei diritti umani e collettivi». Naturalmente, «se episodi contrari all legge ci sono stati, saranno sanzionati. Altrimenti chi ha lanciato accuse ingiustificate ne affronterà le conseguenze». Why Not City, città del sud e di sinistra, l’acquasantiera del Golfo, lì in fondo Capri e Ischia, la collina del Vomero che dette i natali a Giggino, Palazzo San Giacomo che emette le sue delibere. Gli extracomunitari trattati come monnezza nel pieno rispetto dei diritti umani e collettivi. Il profondo Nord, naturalmente, è lontano.
Complimenti, Giggino

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