La dottoressa Enza Bruno Bossio, esce prosciolta dall’inchiesta della Procura di Lecce.
Il Tribunale di Lecce, ha ritenuto di stralciare definitivamente la posizione della dottoressa Bruno Bossio per intervenuta prescrizione senza passare da dibattimento. Una procedura che raramente viene utilizzata dai collegi giudicanti. Verrebbe da chiedersi, anche per questo caso, se era necessario impiantare un’indagine del genere, che appare ai più, concepita per fini di natura squisitamente mediatici che per l’effettiva consistenza del reato. D’altronde la dottoressa Bruno Bossio è da alcuni anni che viene sottoposta ad una invasiva gogna mediatica come lei stessa aveva dichiarato in una recente intervista ad un quotidiano locale, “«In questi anni, ho sopportato umiliazione e sofferenza più per i processi mediatici, che per quelli giudiziari e non ho mai smesso, però, di credere nella giustizia, convinta che i processi possano celebrarsi solo nelle aule dei tribunali. E di questo sono stata convinta, nonostante fosse evidente che si trattava di indagini basate non sull’accertamento dei reati, quanto sulla persecuzione delle persone. Oggi, mi rimane la piccola e non riparatrice soddisfazione, che sono assolta da tutti i reati ipotizzati con formula piena, perché il fatto non sussiste. La verità è, che al di là di tutto e come accade in tutte le professioni, esistono magistrati rigorosi e altri poco sereni». Il riferimento alla indagini condotte da Luigi De Magistris è specifico è in particolare all’indagine Why Not, per la quale la dottoressa Enza Bruno Bossio è stata assolta in primo grado.