Nell’intervento svolto nel corso della manifestazione tenutasi a San Marco Argentano, Enza Bruno Bossio ha incalzato i centristi rispetto al loro posizionamento di centro nello scacchiere politico-istituzionale evidenziandone, a suo dire, la duplice debolezza.
“Intanto, dopo lunghi anni di ambiguità centrista non è proprio un successo quello di Casini che è stato costretto a mettersi sotto la tutela di Mario Monti.
Se Casini e l’UDC avessero avuto politicamente ragione la loro proiezione politica oggi doveva essere ben’altra.
In queste elezioni, di fatto, non perseguono l’obiettivo di far affermare un programma di governo capace di porre le condizioni per la fuoriuscita dalla crisi dell’Italia dalla crisi ma sono impegnati in un tentativo di utilizzare i loro voti per impedire la stabilità del governo soprattutto attraverso il voto al Senato e poter contrattare così una loro rendita di potere.
La evidente debolezza di Casini, ha proseguito Bruno Bossio, è ancor più amplificata dalla contraddizione di Monti che, se nei mesi passati si è affermato in Europa come elemento di stabilità, oggi a quella stessa Europa si presenta come il vero fattore di instabilità.
Tutto ciò in una regione come la Calabria diviene addirittura farsesco, se è vero come è vero che i moderati sono chiamati a pronunciarsi o a favore dell’UDC o a favore di Scopelliti.
Ormai è giunta l’ora che l’UDC decida: dentro o fuori il governo regionale.
Non si possono ingannare i calabresi e pensare magari che tutto possa procedere come se niente fosse successo dopo le elezioni.
A maggior ragione, alla luce del fallimento dell’esperienza dell’attuale governo regionale, sarebbe un atto di trasparenza democratica se l’UDC chiedesse il voto sulle basi di una inevitabile chiarezza politica”.
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