Oggi ho sottoscritto l’interrogazione presentata dal collega Paolo Coppola (altri firmatari Paolo Gentiloni, Antonio Palmieri e Ivan Scalfarotto) ai ministri dello Sviluppo economico Flavio Zanonato e dei Trasporti Maurizio Lupi per chiedere come mai dall’entrata in vigore del Decreto Crescita 2.0, mancano ancora le disposizioni per gestire la posa dei cavi e portare così la fibra ottica in tutta Italia.
Il Decreto Crescita 2.0 è il più importante ciclo di investimenti (8-10 miliardi di euro) sulla modernizzazione del Paese a cui concorrono gli operatori delle telecomunicazioni per realizzare le nuove reti a banda larga e ultra larga, investimenti che rischiano di essere messi in discussione dalla mancanza di un regolamento sugli scavi stradali.
In particolare l’iter di approvazione del regolamento scavi si è bloccato al Ministero dei Trasporti per l’opposizione dell’ANAS alla costruzioni delle mini-trincee di scavo e per i timori dei Comuni espressi attraverso l’Anci che chiede la condivisione preventiva del regolamento.
L’interrogazione chiede se i due Ministeri dei Trasporti e dello Sviluppo economico “non ritengano urgente provvedere all’emanazione del decreto attuativo e del cosiddetto ‘Regolamento scavi’ di cui all’articolo 14, comma 2-bis, e comma 3, del decreto-legge n. 179 del 2012, al fine di dotare l’intero Paese di una adeguata infrastruttura digitale dato che essa è uno degli strumenti più rilevanti per favorire lo sviluppo economico nazionale e per mettere il Paese al passo con gli altri Stati europei ed extraeuropei”.
Credo che la realizzazione della banda larga sia una necessità fondamentale per il nostro paese e l’attuazione del regolamento scavi deve rappresentare una priorità altrimenti si rischia di bloccare oltremodo il completamento delle infrastrutture delle reti di nuova generazione, essenziali per superare il digital divide.
Il nostro Paese per uscire dalla crisi attuale e avviarsi sulla strada dello sviluppo ha bisogno dell’economia digitale. Le nostre imprese per essere più competitive sui mercati internazionali hanno bisogno di reti a banda larga e ultralarga.
Ritardi ulteriori non sarebbero né comprensibili né accettabili.
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