Presentazione del libro di Italo Arcuri “Il corpo di Matteotti”.
Ieri ho partecipato a Sant’Agata di Esaro ad un bell’evento culturale, la presentazione del libro “Il corpo di Matteotti” di Italo Arcuri, giornalista di origine santagatese ed attuale vicesindaco del comune di Riano, comune dell’hinterland romano dove il 16 agosto 1924, 89 anni fa, fu ritrovato il corpo barbaramente trucidato di Giacomo Matteotti, divenuto per il suo estremo sacrificio, simbolo stesso dell’antifascismo italiano.
Il dibattito alla presenza dell’autore, è stato organizzato dal circolo del PD di Sant’Agata rappresentato dalla segretaria del circolo Adriana Amodio, ed ha visto la partecipazione della prof.ssa Elena Fiore Pisapia e di Francesco Lo Giudice, giovane studioso e dirigente del PD di Bisignano.
Il bel libro di Italo Arcuri ha rievocato la ferocia del delitto e delle sevizie alle quali fu sottoposto il deputato socialista per la sola colpa di essere un intransigente oppositore del regime fascista.
Non è un caso che fu proprio il delitto Matteotti a segnare lo spartiacque tra la fine dello stato liberale e l’inizio della dittatura fascista vera e propria.
In questo senso la figura di Giacomo Matteotti, il suo sacrificio, assumono un valore simbolico.
Giacomo Matteotti ha voluto, fino all’estremo sacrificio, difendere il valore dell’esempio in politica.
Io credo che l’esempio sia un valore che dovrebbe stare sempre al centro dell’azione politica. Tuttavia oggi spesso constatiamo allo smarrimento del senso della politica come servizio e come esempio da trasmettere agli altri e in particolare alle nuove generazioni.
Matteotti scelse di vivere fino in fondo la sua funzione di rappresentante del popolo e di dirigente politico proprio perché interpretò, fino all’estremo sacrificio, il carattere esemplare di quella funzione.
Oggi che, per fortuna, viviamo in tempi meno drammatici, la politica deve poter comunque ritrovare quella funzione esemplare, perché chi fa politica lo fa sulla base di un mandato la cui sovranità rimane comunque nei cittadini che è chiamato a rappresentare.
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