Incardinato il decreto sul femminicidio: approvare le nuove norme entro il 6 settembre.

Strumentale la polemica grillina contro la Presidente della Camera
Il 20 agosto ero fra i 106 parlamentari che hanno partecipato alla seduta della Camera necessaria per incardinare il decreto sul femminicidio approvato nelle scorse settimane.
Come sapete i grillini hanno fortemente polemizzato con la Presidente Laura Boldrini per la sua decisione di convocare la Camera nel pieno della pausa estiva mettendo l’accento sulle presunte spese di una riunione che si poteva convocare in un altro momento.
Io credo, invece, che i grillini abbiano strumentalizzato una riunione che deve essere considerata normale nell’ambito delle attività parlamentari.
Devo purtroppo rilevare, alla luce di queste polemiche, come spesso manchi quel senso del dovere che dovrebbe possedere chiunque siede in Parlamento.
La polemica del Movimento 5 Stelle, come al solito avviata con la sponda della Lega, stavolta è stata completamente fuori luogo e ha fatto apparire i grillini come dei piccoli ragionieri che non fanno veramente politica.
Per quanto mi riguarda ho considerato un atto dovuto prendere parte alla seduta di ieri per consentire all’aula di arrivare all’approvazione delle norme entro il 6 settembre.
Da lunedì prossimo si potranno riunire le Commissioni interessate, a partire da quella Giustizia, in modo da sveltire il lavoro.
Uno sforzo necessario, voglio ricordarlo, per l’importanza delle norme in discussione.
Con questo provvedimento daremo forza operativa alla Convenzione di Istanbul e alla mozione recentemente approvata in tema di femminicidio.
Più che all’inasprimento delle pene, tuttavia, credo si debba agire per dare un budget significativo alle associazioni che svolgono attività di assistenza.
Al contempo bisogna agire sul fronte dell’educazione, magari introducendo un’apposita materia a scuola sulla differenza di genere per evitare che episodi terribili come quello avvenuto a Corigliano non si debbano più ripetere.
RASSEGNA STAMPA
L’Ora della Calabria 21 agosto 2013 p.3