Ieri sono stata a Tarsia per accogliere la ministra dell’integrazione Cècile Kyenge nell’ultimo giorno della sua visita in Calabria.
La visita a Tarsia, paese d’origine del marito di Cécile Kyenge, e subito dopo ad Acquaformosa, ha assunto un significato particolare nel lungo tour calabrese del ministro dell’integrazione.
Tarsia ed Acquaformosa ci parlano di storie di solidarietà e di ospitalità tipiche della nostra terra, della Calabria.
A Tarsia dove il museo costruito nell’ex campo di internamento di Ferramonti è diventato testimonianza viva della lotta senza quartiere ad ogni forma di discriminazione e di razzismo.
Ad Acquaformosa, piccolo centro arbereshe che oggi è diventato comunità viva e aperta grazie alla presenza di tanti rifugiati.
Una giornata emozionante che ha consegnato alla ministra l’immagine più vera della Calabria, quella che spesso non emerge sui grandi media nazionali, con tutti i sindaci della zona presenti e con le fasce tricolori.
Una terra generosa e ospitale, che da secoli accoglie coloro che fuggono da guerre e persecuzioni. La testimonianza evidente che un’accoglienza diversa è possibile.
La stessa presenza di Cècile Kyenge credo dimostri plasticamente l’impegno del governo Letta verso queste nuove forme di accoglienza superando finalmente la Bossi-Fini e pervenendo ad una nuova concezione della cittadinanza.
RASSEGNA STAMPA
L’Ora della Calabria 23 agosto 2013
L’Ora della Calabria 23 agosto 2013.2
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