Oggi a San Giovanni in Fiore ho incontrato una delegazione di disoccupati organizzati per fare il punto sulla situazione occupazionale nell’importante centro silano.
Qui i numeri ci parlano, crudamente, di oltre mille precari e altrettanti disoccupati e inoccupati, una realtà che ha fatto di questo comune un vero e proprio simbolo della emergenza sociale calabrese.
Nel mese di maggio proprio a San Giovanni in Fiore in un consiglio comunale aperto, presenti i rappresentanti della Regione e della Provincia, era stata approvata all’unanimità una delibera con la quale si chiedeva l’istituzione del reddito minimo garantito, una battaglia per la garanzia di un diritto di cittadinanza attorno alla quale sta aggregandosi un importante schieramento di soggetti e forze politiche favorevoli.
Accanto alle misure di sostegno al reddito e di assistenza è, tuttavia, necessario sviluppare una iniziativa costante per la creazione di lavoro, lavoro possibile e non assistenziale.
In questo quadro ho ricordato l’iniziativa che abbiamo assunto come deputazione del centrosinistra calabrese per la stabilizzazione dei precari che ormai nei fatti reggono la vita amministrativa dei nostri comuni e le iniziative per lo sblocco dei fondi sul dissesto idrogeologico in Calabria.
Proprio a partire dall’emergenza del dissesto idrogeologico e in generale sulla difesa del territorio è possibile pervenire, nella nostra regione, ad una moderna forestazione produttiva, sbloccando quindi il turn over nel settore.
Dalla risposta all’emergenza-dissesto si potrà quindi passare alla tutela del territorio e alla sua valorizzazione ambientale e turistica, dando nel contempo una risposta alla grave emergenza sociale di centri come San Giovanni in Fiore.
25 Novembre: No alla violenza sulle donne
Sono circa 19.600 le donne che hanno affrontato nel 2021 il percorso