Iniziativa pubblica del Circolo PD di Belvedere Marittimo.
Ieri ho partecipato ad una bella e assai partecipata iniziativa pubblica convocata dal circolo PD di Belvedere Marittimo.
Sono sempre più convinta che andare “oltre la crisi” sarà possibile solo se si comprenderà che la ricetta non può essere solo quella dell’austerity ma finalmente quella dello sviluppo.
E una politica di sviluppo non può prescindere dall’affrontare con decisione le emergenze sociali, prima fra tutte quella occupazionale.
In questo senso è necessario che in Italia si superi, una volte per tutte, l’ ormai vecchia concezione del welfare che oggi alimenta soltanto una contrapposizione tra poveri, tra disoccupati che aspirano a diventare precari e precari che aspirano a diventare lavoratori.
Per fare questo occorre battersi sia per il reddito minimo garantito ovvero un sussidio di disoccupazione sia per chi il lavoro lo ha già incontrato sia per chi non lo ha mai intercettato al fine di dare a tutti intanto il diritto ad una esistenza dignitosa.
Qui in Calabria questa battaglia è più difficile, perché più forti e più grandi sono i ritardi, più drammatici sono gli effetti della crisi sulle imprese e sulle famiglie.
Ma proprio qui è più urgente e improcrastinabile intervenire.
Segnalo con soddisfazione che anche a livello di governo nazionale sta ormai crescendo la consapevolezza di una riforma del welfare che vada in questa direzione.
Ho voluto dirlo proprio qui a Belvedere, dove tenemmo la nostra prima iniziativa per raccogliere le firme sulla proposta di legge di per l’istituzione del reddito minimo garantito, non solo per ribadire un impegno che oggi mi investe nella mia funzione istituzionale di deputata, ma per chiedere ancora una volta il sostegno dei territori e dei cittadini per una battaglia che considero fondamentale per il futuro di tanti giovani che oggi vivono una condizione di emarginazione e disperazione sociale.
Alla presentazione del libro “L’inganno. Antimafia, Usi e soprusi dei professionisti del bene” di Alessandro Barbano
A Napoli nell’atmosfera del Teatro San Carlo, Alessandro Barbano parla del suo