Intervento al dibattito “Cosa succede nella sanità cosentina e calabrese” della Festa democratica di Cosenza.
Credo che la discussione di questa sera debba partire dalla consapevolezza che sulla sanità calabrese pesano le cattive gestioni del passato. E quando dico questo ci metto anche la parte di responsabilità che compete al centrosinistra che ha governato la regione nella precedente legislatura. Ma con altrettanta consapevolezza ed onestà oggi non possiamo non mettere in evidenza come l’attuale gestione di Scopelliti del piano di rientro del disavanzo sanitario, non solo non ha risolto i problemi ma li ha addirittura aggravati.
Deve essere chiaro, dunque, che il PD non è contro il piano di rientro ma contro questa gestione che si è rilevata palesemente irrazionale perché non solo non ha ridotto i costi ma li ha addirittura aumentati riducendo, al contempo, il livello di assistenza minimo che bisogna garantire alla salute dei cittadini.
Oggi, giusto per ribadire cose già denunciate nel corso di questi mesi, si chiudono i piccoli ospedali ma non si garantiscono i livelli essenziali di assistenza con conseguente sovraccarico di lavoro, ad esempio, sull’Hub di Cosenza al quale, tra l’altro, non vengono garantite le risorse adeguate. Non è stata costruita, inoltre, alcuna rete per garantire la risposta alle emergenze fatto che, oggettivamente, mette a rischio la vita dei cittadini.
Nel contempo, lo abbiamo denunciato, non sono cessati gli sprechi e neppure la corruzione. Sull’ASP di Cosenza continua ad incombere la spada di Damocle della commissione d’accesso su possibili infiltrazioni mafiose.
Per questi motivi abbiamo aperto una interlocuzione con il governo che già nell’agosto scorso, per bocca del sottosegretario Fadda, aveva prontamente risposto ad una nostra interrogazione sulla drammatica vicenda della morte per sangue infetto all’Ospedale dell’Annunziata, bloccando il maldestro tentativo di scaricare sugli operatori sanitari la responsabilità di quanto accaduto che invece risiedono tutte nella cattiva gestione di chi dirige la sanità a Cosenza e in Calabria.
E’ dunque al Governo nazionale che bisogna porre con chiarezza le questioni che sono aperte nella nostra sanità partendo dalla considerazione che nessuno, a partire da noi, vuole mantenere tutto come prima ed anzi è necessario, finalmente, realizzare un piano di rientro che riduca gli sprechi e accresca i livelli essenziali di assistenza.
La sanità di Scopelliti ha invece mostrato tutta la sua inefficienza e, nello stesso tempo, la sua assoluta mancanza di un disegno strategico. Ecco perché, lo ribadiamo ancora una volta, Scopelliti deve essere rimosso da Commissario per l’attuazione del piano di rientro e al suo posto deve essere nominata una personalità di alta competenza e professionalità.
Lo stesso recente e poco edificante balletto di dimissioni annunciate o di “autosospensioni”, come sono state eufemisticamente definite, dei subcommissari, ci testimoniano di uno stato di confusione e di lotta per la spartizione di spazi di potere di gestione che nulla hanno a che fare con la salute dei cittadini.
Al Governo nazionale, nello stesso tempo, dovremo portare le nostre proposte, che abbiamo e che sono state ampliamente illustrate in questi mesi e anche nel corso del dibattito di questa sera, e anche un cronoprogramma per realizzarle.
RASSEGNA STAMPA
L’Ora della Calabria 28 ottobre 2013
Il Quotidiano della Calabria 28 ottobre 2013
Intervista su LaCnews sul femminismo di facciata del PD calabrese
La mia analisi sull’approccio del PD calabrese verso le donne. LaCnews24