Spero che la decisione assunta dal Governo di stralciare e riformulare l’art. 8 del Decreto “Salva Italia” relativo alle assicurazioni RC auto possa rappresentare un’occasione per pervenire ad una seria riforma di questa materia.
Era questo, tra l’altro, lo spirito dei numerosi emendamenti presentati in sede di commissioni riunite insieme ad altri colleghi deputati del PD.
Appare del tutto evidente che l’assicurazione RC per gli autoveicoli è diventata, per il suo carattere di obbligatorietà e quindi la mancanza di concorrenza reale, una vera e propria tassa.
Di conseguenza appaiono infondati o, peggio, ipocriti certi richiami alle “leggi del mercato”.
La realtà è che oggi un automobilista “virtuoso” del Sud paga mediamente la sua polizza RC auto 400 volte in più di un automobilista “poco virtuoso” del Nord.
Una disparità odiosa che non può essere assolutamente giustificata con i più alti costi dei contenziosi al Sud, dato tra l’altro non dimostrato dal momento che il numero di sinistri a Torino è, ad esempio, molto più alto che a Napoli.
Per quanto mi riguarda ho proposto che vengano fissate tariffe standard valide per tutto il territorio nazionale, magari prevedendo meccanismi di compensazione riguardo ai costi dei contenziosi.
Altre soluzioni, ovviamente, potranno essere trovate fermo restando il principio di alleviare il peso dei costi delle polizze assicurative RC auto e sanare le evidenti disparità che l’attuale sistema crea.
Sono convinta che anche in questo modo possiamo dare un sia pur piccolo contributo alla soluzione della grave crisi che investe le famiglie e il sistema produttivo del nostro Paese.
RASSEGNA STAMPA
L’Ora della Calabria 6 febbraio 2014 p.5