Le ragioni del mio voto in Direzione nazionale.
Non ci si poteva attardare in una condizione nella quale il Governo era costretto a resistere di fronte all’incalzare degli effetti della crisiL’epilogo dell’esecutivo Letta è stato sancito da un crescente distacco con il Paese. Nelle ultime settimane le parti sociali, di fatto, si sono collocate all’opposizione. E’ inevitabile una ripartenza. Le elezioni anticipate, con la legge elettorale in vigore, non garantiscono alcuna governabilità e stabilità. Quella di un governo forte è l’unica via da perseguire.
Il mio voto favorevole, ieri, nella Direzione Nazionale del PD è stato innanzitutto una presa d’atto di questa necessità. Tocca ora al Presidente della Repubblica fare la scelta. Qualora sia incaricato Renzi a fare un nuovo governo e riesca a trovare una maggioranza che lo sostenga, misureremo e valuteremo Renzi sul programma e su ciò che intende fare.
Prioritaria è, intanto una strategia che fronteggi il bisogno di lavoro e di reddito. A questo proposito la istituzione di un reddito minimo garantito, anche in via sperimentale, a chi un lavoro non ce l’ha diviene una misura qualificante di un’azione di governo che necessariamente dovrà collocarsi in sintonia con il paese e non con il palazzo.
RASSEGNA STAMPA
Dire del 14 febbraio 2014
Ansa del 14 febbraio 2014