Questa mattina ho partecipato all’assemblea spontanea sotto la prefettura di Cosenza dei lavoratori ex Lsu della scuola che il prossimo 28 febbraio rischiano di perdere il loro posto di lavoro.
L’iniziativa è la prima dello stato di agitazione promossa dalla FILCAMS CGIL per la soluzione di questa ennesima vertenza che ha assunto connotati paradossali: infatti, nonostante si tratti di persone che sono state stabilizzate da tempo (Legge 124/99 e DL 65/2001) attraverso la loro contrattualizzazione con le ditte che gestiscono i servizi di pulizia nelle scuole, oggi sono costrette a subire il peso assurdo di una spending rewiew che viene fatta ricadere soltanto sulle loro spalle.
In pratica, questi 24mila lavoratori, 1300 in Calabria, in ragione di ribassi anomali operati dalle ditte appaltatrici con la CONSIP, oggi sono stati risospinti nel precariato, con decurtazioni fino al 50 % del loro già magro stipendio. Ma la cosa più drammatica è che ad essi è stata inviata una raccomandata con la quale viene comunicata la cessazione del rapporto di lavoro per il prossimo 28 febbraio.
Dal 1 marzo, dunque, 24mila famiglie italiane e 1300 calabresi resteranno senza lavoro e senza reddito.
Questa mattina ho voluto essere tra loro non solo per dimostrare vicinanza e solidarietà ma per sostenere la loro lotta insieme alle organizzazioni sindacali, lotta che deve ottenere due risultati immediati:
1. la proroga di almeno altri due mesi dei contratti in essere;
2. la soluzione definitiva di questa ennesima emergenza sociale che, cosa più grave, riguarda persone che lavorano per la pubblica amministrazione centrale che, invece di tutelarli, ne calpesta i diritti fondamentali.
Per quanto mi riguarda ho dato la mia piena disponibilità a sostenere questa vertenza a livello istituzionale sia a livello parlamentare sia nei confronti del nuovo Governo.
RASSEGNA STAMPA
Ansa del 17 febbraio 2014
Asca del 17 febbraio 2014
Il Quotidiano della Calabria 18 febbraio 2014
L’Ora della Calabria 18 febbraio 2014
