Questa mattina ho partecipato alla conferenza stampa indetta alla Camera dall’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria sul tema della introduzione del principio della parità di genere nella legge elettorale.
L’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria è una rete costituita da parlamentari di diversa estrazione politica alla quale ho aderito sin dall’inizio, che intende esercitare una intensa pressione sui gruppi politici di appartenenza al fine di evitare che la questione della presenza delle donne nelle istituzioni finisca per divenire residuale nella discussione sull’approvazione della prossima legge elettorale.
E’ infatti assurdo che la questione della parità di genere, come affiora nel dibattito di questi giorni, possa essere derubricata al vecchio tema delle quote rosa che costituirebbero un arretramento rispetto alla doppia preferenza di genere per come già è legge a livello amministrativo ed in alcune Regioni.
Per quanto mi riguarda la questione della parità di genere è strettamente collegata a quella delle preferenze e del superamento definitivo delle liste bloccate.
All’elettore deve essere consentito di scegliere il proprio rappresentante e con la doppia preferenza di genere le donne potranno essere elette secondo il criterio della democrazia e non nella logica della cooptazione sottesa alle quote rosa.
Sono temi che porteremo, trasversalmente, nella discussione per l’approvazione dell’Italicum.
Abbiamo inoltre ribadito la necessità di pervenire all’approvazione della proposta di legge che mi vede prima firmataria insieme alle colleghe Marisa Nicchi e Pia Elda Locatelli e ad altri 72 parlamentari di diversa estrazione politica per introdurre la preferenza di genere nella legge elettorale europea.
25 Novembre: No alla violenza sulle donne
Sono circa 19.600 le donne che hanno affrontato nel 2021 il percorso