Emergenza rifiuti: In Calabria intervenga il Governo come fece per Napoli

discarica
Ancora una volta le popolazioni calabresi si scontrano in una guerra tra poveri per le inadempienze della Regione sui rifiuti.
Sono mesi che è finito il commissariamento regionale e ancora non c’è una strategia chiara su come affrontare l’emergenza e prospettare una soluzione che sia in linea con uno stato moderno.
La vicenda di Celico è la cartina tornasole della mancata organizzazione di un sistema integrato regionale per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.
Bisogna apprezzare la responsabilità e l’equilibrio della prefettura di Cosenza e delle forze di polizia che hanno evitato che degenerasse la giusta protesta e la rabbia delle popolazioni e dei Comuni della presila cosentina.
Il Sindaco di Celico non sostiene posizioni campate in aria. Per fortuna si è data prova di un alto senso di responsabilità da parte degli amministratori locali e delle popolazioni.
Quella di Celico non è una discarica per il “tal quale” ma è un impianto per la biostabilizzazione e per il recupero e il riciclaggio a supporto della raccolta differenziata.
La scelta che tenta di imporre la Regione rischia di trasformarsi in una pezza peggiore del buco con la conseguenza che lo stato di emergenza non viene superato ma rischia nelle prossime settimane di aggravarsi se non si predispongono da subito misure strutturali.
Per questo nei prossimi giorni assumeremo una iniziativa parlamentare insieme ad altri colleghi perché sia il governo nazionale a fronteggiare con misure straordinarie, come avvenne a suo tempo per Napoli, la grave emergenza della Calabria.

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