Incontro con i rappresentanti degli studenti su PDL abolizione dei test di accesso all’università

Insieme al collega Giuseppe Lauricella abbiamo incontrato oggi a Roma alcuni rappresentanti di associazioni studentesche al fine di avere un primo confronto di merito sulla proposta di legge “Modifiche alla legge 2 agosto 1999, n. 264, concernenti l’abolizione del numero chiuso o programmato per l’immatricolazione presso le università, e altre disposizioni per la regolazione dell’iscrizione ai successivi anni di corso” di cui siamo primi firmatari.
Erano presenti i rappresentati di LINK, UDU, RUN ed una delegazione di studenti di medicina di Roma 3 che svolgono attività di assistenza alle matricole.
Da tutti gli interventi è emersa non solo una generale condivisione della nostra proposta di legge, ma anche preziosi suggerimenti che certamente saranno utili per migliorare il testo quando questo comincerà il suo iter parlamentare.
Si è innanzitutto convenuto sull’esigenza di superare i test di accesso (soprattutto quelli di medicina, sui quali negli ultimi anni si è concentrata maggiormente l’attenzione) sostituendoli con altri sistemi di selezione.
Su questo punto si è registrata una generale condivisione, con alcune accentuazioni da parte dei rappresentanti di LINK che propongono l’abolizione tout court del numero chiuso.
A proposito dei test, inoltre, è stata messa in evidenza l’ulteriore penalizzazione che è stata prodotta quest’anno ai danni degli studenti (e dopo le incertezze provocate dalla querelle dello scorso autunno sui bonus maturità) con l’istituzione della graduatoria nazionale che danneggia soprattutto coloro che non possono permettersi di iscriversi “fuori sede”.
Sono state ricordate anche le polemiche sull’anticipo dei test ad aprile che hanno costretto gli studenti a barcamenarsi tra lo studio per la preparazione ai test e quello agli esami di Stato e quelle attorno ai presunti brogli che si sarebbero verificati a Bari che, qualora risultassero veri, invaliderebbero l’intera graduatoria nazionale.
Sugli strumenti alternativi di selezione sono venute diverse proposte che convengono, in generale, sulla opportunità di consentire l’immatricolazione di tutti i richiedenti al primo anno, nel corso del quale operare una diversa e ben più approfondita ed efficace selezione perché basata sulle discipline di studio del corso di laurea e non più su di un test a risposta multipla di 90 minuti.
Un test costruito, inevitabilmente, (come dimostra l’esperienza di questi anni e le polemiche che puntualmente si ripresentano) su domande generaliste o su quiz logico-enigmistici certamente poco utili per accertare le capacità di futuri medici o architetti !!!
Per consentire agli atenei una programmazione corretta dell’uso delle risorse e delle strutture disponibili sono venute proposte tendenti:
a) uniformare i piani di studio del primo anno;
b) attivare un sistema di formazione a distanza su rete intranet limitando le lezioni frontali e, quindi, utilizzando al meglio gli spazi disponibili;
c) riorganizzare in termini di maggiore efficacia ed efficienza il rapporto tra le università e la rete ospedaliera a partire dalla constatazione che il Servizio Sanitario Nazionale oggi soffre di una forte carenza di personale medico-sanitario (è amaro constatare come oggi siano a rischio due diritti fondamentali: quello allo studio e quello alla salute);
d) in questo quadro va posta anche la questione delle specializzazioni mediche, altra strozzatura del sistema che spesso viene posta a giustificazione del numero chiuso e dei test di accesso (davvero singolare che per denunciare una strozzatura in alto se ne giustifica una in basso !!!).
Tutto ciò deve tradursi, ovviamente, in una politica di maggiori e migliori investimenti.
Investimenti che assumono un carattere strategico per un paese come l’Italia che soffre da anni di una forte crisi di competitività rispetto agli altri partner europei ed internazionali, come evidenziano tutti i dati statistici disponibili.