Prima giornata del Digital Venice Week
Ho partecipato oggi alla prima giornata della Digital Venice Week, dedicata all’Agenda Digitale nell’ambito delle iniziative programmate dalla presidenza italiana del Consiglio europeo.
Il premier Matteo Renzi, accompagnato dalla Commissaria europea all’Agenda Digitale Neelie Kroes, ha illustrato le linee guida del programma Small Business Act e ”Carta di Venezia”, un memorandum contenente le strategie ed i punti chiave per lo sviluppo dell’Agenda in Europa.
All’evento erano presenti i principali attori dell’industria digitale globale.
Tutto ciò avviene però proprio mentre il CENSIS diffonde dati che ci pongono molto al di sotto della media europea per quanto riguarda l’alfabetizzazione digitale (solo il 58% della popolazione fa uso abituale di Internet di cui appena il 34% lo utilizza per interagire con la PA).
Del resto sono gli investimenti italiani in reti di ultima generazione ad essere in ritardo dal momento che solo il 68% delle famiglie italiane ha accesso alla banda larga.
Un ritardo ancora più grave se si considera che negli anni ’90 l’Italia era addirittura tra i primi paesi per innovazione tecnologica.
E’ necessario, dunque, invertire questa tendenza perché l’unica prospettiva realistica per uscire dalla crisi attuale è offerta dall’economia e dall’attuazione della società digitale.
L’economia digitale, infatti, è ormai un settore strategico dell’economia globale: cresce sette volte più rapidamente rispetto al resto dell’economia, offre enormi prospettive di sviluppo e di occupazione, ed è l’unica in grado di stimolare nuove professionalità e opportunità di lavoro.
Agenda digitale quindi non può significare soltanto riforma della PA o diffusione della banda larga ma essere colta per quella che è: una vera e propria rivoluzione culturale, l’opportunità più concreta per rimettere in gioco quello che una volta era chiamato il “genio italiano”.
L’evento di oggi deve essere – e sarà, rebus sic stantibus – il calcio d’inizio di questa partita, da giocare tutti assieme, da italiani e da europei. Anche perché, come ha ricordato Riccardo Luna, direttore di StartupItalia: la vera grande bellezza sono i talenti europei.
RASSEGNA STAMPA
9 Colonne dell’8 luglio 2014