Parità di genere significa parità di diritti e di opportunità. La parità di genere non si traduce, quindi, né in cooptazione né in quote rosa, ma deve essere il frutto di un processo democratico.
La doppia preferenza di genere dà alle donne le stesse opportunità degli uomini di essere elette. Dove applicata ha consentito a molte donne di essere elette.
Ecco perché bisogna condurre fino in fondo una battaglia affinché diventi norma anche nella legge elettorale della Regione Calabria.
Così come condurremo fino in fondo la battaglia per la parità di genere anche nella legge elettorale nazionale per dire finalmente basta ad un parlamento di nominati.
Perché una donna nominata non è diversa da un uomo nominato. E noi diciamo, semplicemente, che non ci devono essere più essere né nominati e né nominate.
RASSEGNA STAMPA
Gazzetta del Sud del 20 Luglio 2014
Il Quotidiano della Calabria del 20 luglio 2014