Hanno tentato in tutti i modi di non farmi entrare. Mi chiedevano di tornare in altro momento, adducendo che non vi era in servizio né il Direttore né il Comandante di Reparto. Alla fine, solo per la mia ferma opposizione, gli Agenti di Polizia Penitenziaria mi hanno consentito di entrare.
E’ stato comunque impedito l’ingresso all’esponente dei radicali Emilio Quintieri con il quale stiamo facendo diverse visite ispettive a sorpresa.
Ieri mi sono presentata alla Casa di reclusione di Rossano per svolgere, come mi consente la mia funzione di parlamentare della Repubblica, una ispezione, Una delle tante che sto compiendo in questi mesi.
Com’è noto l’Art. 67 dell’Ordinamento Penitenziario consente anche ai membri del Parlamento ed ai loro accompagnatori di ispezionare in qualunque momento gli Istituti Penitenziari senza la necessità di essere autorizzati per accertare se le condizioni di detenzione siano conformi al dettato costituzionale e cioè che non siano contrarie al senso di umanità e che rispettino la dignità della persona.
Volevo verificare, in particolare, la condizione di un detenuto che avevo precedentemente incontrato a Catanzaro e che, dalla sera alla mattina, senza alcun motivo, era stato trasferito al Carcere di Rossano anche perché, lo stesso, tramite i familiari, mi aveva segnalato che si trovava segregato in isolamento in modo inumano e gli avevano bloccato la corrispondenza epistolare e telegrafica anche con me mentre non lo potevano fare.
Gli Agenti della Polizia Penitenziaria credevano, invece, che si trattasse di una “tranquilla visita di cortesia”. Tant’è vero che mi hanno detto: “Onorevole, attenda in questa stanza, le andiamo a prendere il detenuto che ha chiesto di vedere.”
Io mi sono opposta dichiarando il carattere ispettivo della mia visita tesa ad accertare le condizioni in cui era ristretto il detenuto in questione.
Finalmente ho potuto visitare il Reparto di Isolamento, posto al piano terra della struttura penitenziaria che, attualmente, a fronte di una capienza regolamentare di 215 posti, ospita 258 detenuti (43 in esubero), tantissimi dei quali appartenenti al Circuito differenziato dell’Alta Sicurezza (AS3 ed AS2).
Gli Agenti stavano provvedendo a chiudere le porte blindate delle celle di tutti i detenuti allocati in Isolamento, lasciando aperta solo quella del detenuto che volevo visitare. Ad un certo momento gli altri ristretti si sono messi ad urlare chiedendo che vedessi in che condizioni erano costretti a vivere. Ho chiesto di aprire le celle ma gli Agenti mi hanno detto che non avevano le chiavi per cui non sono potuta entrare. In ogni caso ho visto le condizioni illegali che, sinceramente, non pensavo esistessero in un carcere d’Italia. Ho trovato detenuti sostanzialmente nudi, soltanto con gli slip, in delle celle in cui non c’era neanche il letto, quindi seduti per terra, in mezzo ai loro escrementi, al vomito ed ai piatti sporchi.
Uno di loro, italiano, era stato messo lì per aver tentato il suicidio e quindi, assolutamente, non poteva essere tenuto in isolamento. L’esperienza ha dimostrato gli effetti deleteri che l’isolamento produce sulla psiche e sul fisico delle persone costrette a subirlo. Gli altri due, a quanto pare, avevano tentato una evasione. Questi ultimi hanno sostenuto di essere stati pestati dalla Polizia Penitenziaria ed infatti si vedeva che avevano ricevuto delle percosse. Ad uno di loro avrebbero rotto anche un orecchio e non avrebbero ricevuto alcuna assistenza sanitaria.
Ho avuto anche un duro colloquio telefonico con la comandante della Polizia Penitenziaria di Rossano che mi contestava il diritto/dovere di svolgere ispezioni senza preavviso. Di tutto ho informGazzetta del Sud 11 agosto 2014
Alla presentazione del libro “L’inganno. Antimafia, Usi e soprusi dei professionisti del bene” di Alessandro Barbano
A Napoli nell’atmosfera del Teatro San Carlo, Alessandro Barbano parla del suo