Rossano Calabro, detenuti in mezzo agli escrementi. Orlando manda gli ispettori
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Roma – È in corso di esecuzione l’ispezione mirata nel carcere di Rossano Calabro (Cosenza) disposta dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando, a seguito della denuncia dell’on. Enza Bruno Bossio riferita alle condizioni detentive riscontrate personalmente dalla parlamentare nell’istituto penitenziario. Il Ministro Orlando attende nei prossimi giorni la comunicazione degli esiti dell’attività ispettiva.
Sabato scorso Bruno Bossio si era recata nel carcere calabrese per una visita a sorpresa. Subito dopo aveva scritto al Garante dei detenuti del Lazio per denunciare condizioni di detenzione inumane e degradanti e i tentativi del personale della struttura per impedirle l’accesso e la visita nelle varie sezioni del carcere, nonostante il proprio status di parlamentare.
«Mi sono presentata alla Casa di reclusione di Rossano per svolgere, come mi consente la mia funzione di parlamentare, una ispezione», racconta la stessa deputata sul suo blog. «Volevo verificare, in particolare, la condizione di un detenuto che avevo precedentemente incontrato a Catanzaro», ma la polizia penitenziaria ha tentato «in tutti i modi di non farmi entrare», riferisce Bruno Bossio.
«Io – prosegue – mi sono opposta dichiarando il carattere ispettivo della mia visita. Finalmente ho potuto visitare il Reparto di Isolamento, posto al piano terra della struttura penitenziaria che, attualmente, a fronte di una capienza regolamentare di 215 posti, ospita 258 detenuti (43 in esubero), tantissimi dei quali appartenenti al Circuito differenziato dell’Alta Sicurezza (AS3 ed AS2). Gli Agenti stavano provvedendo a chiudere le porte blindate delle celle di tutti i detenuti allocati in Isolamento, lasciando aperta solo quella del detenuto che volevo visitare. Ad un certo momento gli altri ristretti si sono messi ad urlare chiedendo che vedessi in che condizioni erano costretti a vivere. Ho chiesto di aprire le celle, ma gli Agenti mi hanno detto che non avevano le chiavi per cui non sono potuta entrare. In ogni caso ho visto le condizioni illegali che, sinceramente, non pensavo esistessero in un carcere d’Italia. Ho trovato detenuti sostanzialmente nudi, soltanto con gli slip, in delle celle in cui non c’era neanche il letto, quindi seduti per terra, in mezzo ai loro escrementi, al vomito ed ai piatti sporchi».
«Uno di loro, italiano, era stato messo lì per aver tentato il suicidio e quindi, assolutamente, non poteva essere tenuto in isolamento». Altri due dicevano «di essere stati pestati dalla Polizia Penitenziaria ed infatti si vedeva che avevano ricevuto delle percosse». La parlamentare annuncia che presenterà un’interrogazione sul caso.
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