Nominare un garante regionale per i detenuti
Con Carlo Guccione ci siamo recati nel carcere di Rossano per una visita ispettiva dopo quella “a sorpresa” da me effettuata nei giorni scorsi
La situazione è certamente migliorata rispetto al 9 agosto, quando avevo trovato alcuni detenuti della sezione isolamento praticamente nudi in celle completamente vuote e in mezzo ai loro escrementi.
Questa mattina abbiamo potuto constatare come nelle celle erano stati sistemati gli arredi ed i detenuti sembravano in buone condizioni. Resta da spiegare come è stato possibile che delle persone possano essere state tenute in condizioni tanto inumane, soprattutto se si considera che uno di loro era in condizioni psichiche gravi tali da far temere atti autolesionistici e non si sia provveduto al suo piantonamento come di solito si fa in questi casi e non lasciarlo da solo nudo in una cella vuota.
Si tratta di una questione assai seria ancor più alla luce della entrata in vigore del DL 92/2014 che stabilisce misure compensative per quei detenuti che subiscono un trattamento disumano.
Il DL 92/2014, oltre a sancire sconti di pena o risarcimenti per i detenuti che hanno subito trattamenti contrari all’art. 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo prevede anche un aumento degli organici della magistratura di sorveglianza e della polizia penitenziaria.
Abbiamo anche visitato il reparto di alta sicurezza dove la situazione presenta numerose criticità, per come ci sono state rappresentate dai detenuti: si va dalla difficoltà di ricevere regolarmente la posta, di poter lavorare e svolgere attività alternative, di potere comunicare con i propri congiunti, di poter ricevere visite specialistiche, l’insufficienza del servizio di assistenza sociale, ecc.
Carlo Guccione ha messo in evidenza quanto ci hanno detto i detenuti rispetto all’infermeria del carcere che svolge il proprio ruolo in maniera sostanzialmente efficiente, anche se abbiamo dovuto riscontrare che un detenuto non autosufficiente era praticamente affidato al sostegno volontario dei suoi compagni di cella e come la scarsità di personale di custodia comporta che se un detenuto si sente male passa anche molto tempo prima che venga soccorso.
Alcuni di loro ci hanno anche rappresentato la circostanza che negli istituti del centro-nord le condizioni di vita siano decisamente migliori. In generale, anche a Rossano, dobbiamo quindi rilevare le carenze di personale di custodia, di assistenza sanitaria, sociale e culturale e di sovraffollamento che si riscontrano in altri istituti di pena. Il personale non ha colpe ma è anch’esso vittima di questa situazione.
Per quanto mi riguarda ho deciso di presentare una interrogazione nella quale chiederò conto anche della ripartizione delle risorse tra carceri del Nord e carceri del Sud.
Crediamo, comunque, che sia ormai improcrastinabile la nomina in Calabria di un Garante per i detenuti, figura già istituita in diverse altre regioni..
Il Garante avrebbe la funzione di recepire le istanze ed i bisogni dei detenuti e di svolgere una efficace opera di mediazione con la magistratura di sorveglianza e contribuire quindi a migliorare le condizioni di vita all’interno delle carceri calabresi. Un risultato che anche le più frequenti visite ispettive da parte di deputati ed esponenti delle istituzioni non potrebbero certamente ottenere.
RASSEGNA STAMPA
Il Quotidiano 23 agosto 2014
Il Garantista 23 agosto 2014
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