Da convinta garantista non gioisco per la sentenza che oggi ha condannato Luigi De Magistris e il suo super consulente Gioacchino Genchi per l’uso/abuso di intercettazioni illegali.
Ci sono altri gradi di giudizio e a quelli sarà affidata la parola definitiva su questa vicenda. Ma non c’è dubbio che la sentenza di oggi conferma per l’ennesima volta qual era la vera natura della cosiddetta inchiesta “Why Not”.
Voglio solo limitarmi a ricordare che, per effetto della enorme bufala “Why Not”, costata ai contribuenti 10 milioni di euro anche e soprattutto per il costo che la Procura della Repubblica di Catanzaro ha dovuto sostenere per intercettazioni oggi dichiarate, con sentenza, illegali, sono fallite aziende, persone hanno perso il lavoro, è caduto un governo, è cambiata la storia del nostro Paese.
Luigi De Magistris da magistrato non ha perseguito i reati, ma le persone e solo per assecondare la sua voglia di protagonismo politico.
Sono i magistrati come lui, per fortuna pochi, che hanno prodotto danni profondi alla giustizia italiana.
La riforma della giustizia di cui discuteremo in parlamento, dovrà servire anche a porre rimedio a questi danni.
Stasera ho solo un rammarico: quello che Luigi De Magistris non possa restituire ciò che ha davvero “rubato” a tante persone in buona fede che hanno creduto alla sua immagine di “giustiziere”: il posto di parlamentare europeo e poi di sindaco, che ha dato prova di pessima amministrazione, a Napoli.
Sono però certa che per quest’ultima circostanza ci penseranno i napoletani a rimediare alle prossime elezioni, essendosi accorti soltanto dopo del “pacco” che avevano acquistato.
RASSEGNA STAMPA
Asca del 24 settembre 2014
Tmnewz del 24 settembre 2014