Responsabilità civile non è contro toghe ma per giustizia giusta

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Nessun attacco ai magistrati, ma la risposta alla richiesta di una ‘giustizia giusta’. Mi pare assai discutibile la reazione dell’ANM che ha parlato di una norma contro i giudici.
Sarebbe come dire che quando i parlamentari hanno limitato i privilegi della cosiddetta ‘casta’, ad esempio in tema di immunita’, poi avrebbero dovuto reagire, loro stessi, dicendo che si trattava di una misura contro i parlamentari e non di una riforma che eliminava tutele ingiuste e spesso anche abusi.
Le nuove norme sulla responsabilita’ civile rispondono in primo luogo a un’osservazione della Corte di giustizia europea che riteneva troppo limitativa la necessita’ della sussistenza della ‘colpa grave’ per poter ottenere risarcimento. Serviva un requisito meno stringente, quale la ‘manifesta violazione del diritto’, che e’ il requisito a cui si ispirano le normative europee. Ora possiamo farlo valere anche in Italia, e i cittadini non debbono piu’ appellarsi alla Corte di giustizia. E’ un passo avanti significativo ed equilibrato, perche’ si supera la colpa grave e si mantiene la responsabilita’ indiretta. Il cittadino chiede risarcimento allo Stato. L’azione di rivalsa dello Stato nei confronti del magistrato, laddove ne sussistano gli estremi, diventa obbligatoria. Insomma, l’errore del magistrato non e’ considerato meno importante di quello dei medici. Non c’è un attacco ai magistrati, ma la risposta alla richiesta di una ‘giustizia giusta’.

RASSEGNA STAMPA
Dire del 25 febbraio 2015

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