Stato Palestina, Pd si spacca sul riconoscimento. In 63 non votano la mozione Ncd, Bersani e i suoi seguono il partito

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Articolo su Huffington Post del 27 febbraio 2015 di Angela Mauro
Il Pd riconosce lo Stato della Palestina, ma anche stavolta riesce a dividersi. Sono 63 i deputati Dem che stamane alla Camera non hanno seguito l’indicazione del gruppo di votare non solo la mozione del partito ma anche quella del Nuovo Centrodestra. Indicazione che aveva come obiettivo quello di non spaccare la maggioranza, visto che non si è riusciti a presentare un’unica mozione firmata Pd e Ncd. In 63 non hanno partecipato al voto sul testo presentato dagli alfaniani, testo che non riconosce direttamente lo stato palestinese ma impegna il governo a “promuovere il raggiungimento di un’intesa politica tra Al-Fatah e Hamas che, attraverso il riconoscimento dello stato d’Israele e l’abbandono della violenza determini le condizioni per il riconoscimento di uno stato palestinese”.
Tra i 63 ci sono esponenti della minoranza come Gianni Cuperlo, Stefano Fassina, Pippo Civati, Nico Stumpo, Davide Zoggia, gli ex Sel Gennaro Migliore e Sergio Boccadutri, ma anche alti dirigenti del Pd come il presidente Matteo Orfini, la ‘Giovane turca’ Giuditta Pini, parlamentari di maggioranza come il deputato di origine marocchina Khalid Chaouki. Pierluigi Bersani invece ha seguito le indicazioni del gruppo, votando sia la mozione Pd che quella di Ncd, nonostante lo strappo di ieri e la scelta polemica di non presentarsi oggi alla riunione indetta da Matteo Renzi al Nazareno sul programma di governo.
Naturalmente nel Pd è polemica e dal Nazareno, dove il premier-segretario è riunito con i suoi parlamentari a parlare di agenda, parte la batteria di comunicazione per riparare i danni. Enzo Amendola, responsabile Esteri della segreteria, sottolinea che “non c’è contrasto tra la mozione del Pd e quella di Ncd. Anche la nostra mozione parla di Hamas. Quella di Ncd non riconosce direttamente lo stato palestinese, ma lo spirito è lo stesso”. In prima linea a difendere il risultato anche Andrea Martella, vice capogruppo del Pd a Montecitorio: “E’ sbagliato affermare che le due mozioni oggi accolte dal governo e approvate dall’Aula della Camera siano fra loro in contrasto. Come indica il regolamento della Camera, infatti, dopo l’approvazione della prima mozione gli altri testi che hanno voto favorevole costituiscono una integrazione al primo testo in quanto non sono né preclusi, né assorbiti, come ha chiaramente spiegato la presidente al momento della votazione (basta guardare il resoconto del dibattito di oggi). È fuorviante quindi sottovalutare l’importanza del passaggio parlamentare di oggi per il riconoscimento dello Stato di Palestina e per un forte impulso al processo di pace in Medio Oriente e alimentare polemiche inconsistenti”.
Resta il fatto che anche stavolta il gruppo del Pd non si è mosso in maniera compatta. Anche stavolta molti sono i malumori. Non è roba da niente, considerato il clima ai ferri corti tra minoranza Dem e segretario. Sono 9 i Dem che si astengono sulla mozione di Ncd, tra loro anche la prodiana Sandra Zampa e la bersaniana Enza Bruno Bossio. Quest’ultima, insieme ad altri 5 deputati del Pd, vota anche a favore della mozione di Sel, che in tutto raccoglie 90 voti: i vendoliani alla Camera sono 26, molti voti sul loro testo arrivano anche dal M5s. C’è da dire che i vendoliani, oltre alla loro mozione, hanno votato anche quella del Pd. E ora sottolineano il risultato raggiunto, dal loro punto di vista. “E’ una giornata storica”, dice il capogruppo Arturo Scotto, “grazie al lavoro di Sel, il Parlamento italiano impegna il governo a promuovere il riconoscimento dello Stato di Palestina”. Perché, secondo Scotto, dal voto di oggi emerge questa indicazione chiara, visto che la mozione più votata è stata quella del Pd con 345 sì. Una lettura che coincide con quella dell’ambasciata della Palestina, che dirama una nota: “Grazie Italia. Oggi il Parlamento italiano ha votato a favore del riconoscimento dello Stato di Palestina, affermando i continui e duraturi rapporti storici di amicizia tra i due Paesi e i due Popoli”.
È curioso che anche l’ambasciata di Israele sia soddisfatta: “Accogliamo positivamente la scelta del Parlamento italiano di non riconoscere lo Stato palestinese e di aver preferito sostenere il negoziato diretto fra Israele e i palestinesi, sulla base del principio dei due Stati, come giusta via per conseguire la pace – si legge in una nota – Dopo le elezioni e la formazione di un nuovo governo in Israele a marzo è necessario che i palestinesi decidano di tornare al tavolo delle trattative senza precondizioni, per portare avanti la pace e la sicurezza fra i due popoli”.
Incredibilmente il Pd riesce ad accontentare sia Israele che Palestina, ma non mette d’accordo se stesso. Per Fassina dare parere favorevole alla mozione di Ncd è “ridicolo. Quel testo è il contrario della nostra mozione perché non prevede il riconoscimento dello stato di Palestina. Io la mozione di Ncd non la voto e non la votano neppure molti parlamentari del Pd”. Alla fine sono stati in 63.

Link:http://www.huffingtonpost.it/2015/02/27/palestina-pd-si-spacca-sul-riconoscimento_n_6769130.html

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