Intensa giornata di iniziative per la ricorrenza dell’8 marzo. La mattina a Pedace e il pomeriggio a Scalea per riproporre i temi della parità di genere intesa come riconoscimento dell’esistenza di due generi con pari opportunità e pari diritti.
La parità resta, ancora oggi, un obiettivo da conquistare anche se molti passi in avanti sono stati compiuti. Risultati che, dobbiamo ribadirlo, sono tutti molto recenti.
E’ solo a partire dagli 70 del ‘900, infatti, che il diritto ad essere donna è diventato finalmente oggetto di una lotta di massa.
Il risultato più importante del movimento femminista è stato proprio il riconoscimento che esistono due generi, e il genere maschile non era più l’unico genere universalmente riconosciuto.
L’8 marzo resta dunque una giornata importante per assumere consapevolezza che la strada da percorrere è ancora lunga, per sconfiggere la cultura che predica e pratica la violenza contro le donne in molte parti del mondo ed anche nell’opulento occidente.
La legge sul femminicidio è stata una importante innovazione giuridica ma dobbiamo tutti sapere che la cultura della violenza contro le donne si sconfigge dalle scuole, con l’educazione di genere.
In politica, infine, occorre superare finalmente la logica delle quote rosa per affermare quella della parità di genere, cioè della garanzia di pari opportunità ad uomini e donne nell’accesso a ruoli dirigenti. Per affermare questo principio mi batto per introdurre, ad ogni livello, nelle leggi elettorali, la doppia preferenza di genere.
RASSEGNA STAMPA
Il Garantista del 9 marzo 2015 Pedace