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Il mondo politico ha fatto quadrato sul Corpo forestale dello Stato alla vigilia dell’esame in aula del Senato, in programma per giovedì, del provvedimento che ne prevede l’accorpamento con la Polizia. Al sit in organizzato a Roma dai rappresentanti sindacali e dal personale del Corpo impegnato, in questi giorni, nella tutela della Terra dei fuochi e nella lotta alla Xylella che ha colpito gli ulivi del Salento, sono intervenuti, con le associazioni ambientaliste e animaliste, anche moltissimi parlamentari.
Da Forza Italia a Sel, da Lista Civica al Movimento 5 Stelle con un’unica voce è stato chiesto di bloccare il processo che viene letto come uno smembramento del Corpo che in questi anni è diventato super specializzato. È stata dunque messa sotto accusa una scelta bollata come poco chiara che va a toccare 200 anni di storia e attività sul campo. Per i sindacati l’obiettivo deve essere il rafforzamento non la soppressione.
Priorità alla valorizzazione di una professionalità maturata in 200 anni sul campo
«È paradossale che si va a toccare l’unica polizia specializzata in reati ambientali nel momento in cui si introducono nel codice penale«, ha sostenuto la senatrice di Sel, Loredana de Petris. E in difesa della Forestale è sceso in campo anche Silvio Berlusconi che in una nota scrive: «Il riordino delle Forze di Polizia non può passare attraverso la soppressione del Corpo forestale dello Stato: disperdere un patrimonio di competenza così importante per la protezione dell’ambiente, dell’agricoltura e del territorio sarebbe un grave errore. È giusto eliminare le sovrapposizioni di competenze tra le varie forze dell’ordine, ma il progetto del governo procede in modo affrettato ad accorpamenti che non garantiranno maggiore efficienza ma, anzi, rischiano di generare confusione in un settore, quale quello della polizia ambientale e agroalimentare, importantissimo per la tutela della salute dei cittadini e del nostro made in Italy». Anche la Lega si è schierata contro la scelta di «buttare al macero anni di esperienza» come ha detto il senatore della Lega Nord Paolo Arrigoni che ha partecipato al sit-in. I deputati del Pd Massimo Fiorio, Emanuele Fiano, Luciano Agostini ed Enza Bruno Bossio, nell’incontro con i rappresentanti delle associazioni sindacali del Corpo Forestale, hanno ribadito l’impegno a «tutelare e valorizzare l’attività svolta fino a oggi dal Corpo Forestale, quale presidio indispensabile per il controllo della qualità dell’intero sistema agroalimentare italiano, per la prevenzione e il contrasto del dissesto idrogeologico e per la tutela del territorio italiano dai numerosi reati ambientali che stanno inquinando vaste aree del paese».
L’ex ministro Catania: grave errore sopprimere il Corpo
Anche per l’ex ministro delle Politiche agricole, Mario Catania (Scelta civica), in questa fase sarebbe un errore gravissimo sopprimere il Corpo: «Gli interventi di razionalizzazione delle Forze di Polizia, che pure dovranno essere assunti in un contesto di decisi tagli alla spesa pubblica, – ha spiegato – non dovrebbero svilupparsi a detrimento delle politiche di tutela della qualità della vita e del presidio del nostro territorio». Per il Movimento 5 Stelle «Il corpo forestale é a tutti gli effetti una risorsa di qualità soprattutto per il settore agricolo, che é sempre più spesso vittima di contraffazioni e con questa riforma, proprio nell’anno dell’Expo si cerca di cancellare con un colpo di mano governativo la tradizione di uno dei più antichi corpi di polizia specializzati nella tutela dell’ambiente e della salute pubblica, modello anche per gli altri paesi europei».
Il ministro Martina assicura: ci saranno nuove opportunità
Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha buttato acqua sul fuoco: «La riforma della Pubblica amministrazione e la riorganizzazione delle Forze di Polizia – ha dichiarato in una nota – rappresentano una opportunità per valorizzare ancora meglio l’esperienza degli uomini e delle donne del Corpo forestale dello Stato che si impegnano ogni giorno su tutto il territorio nazionale e sono una risorsa di competenze di altissimo valore per l’Italia, a tutela del nostro patrimonio ambientale e agroalimentare e il dovere del Governo è oggi quello di potenziare queste esperienze, a garanzia innanzitutto delle risorse ambientali e agroalimentari della nazione con strumenti sempre più efficaci. Nelle prossime settimane si renderà sempre più evidente che questo passaggio offre una opportunità rilevante nel segno del riconoscimento delle professionalità, del rinnovato presidio territoriale, dell’efficacia nell’azione a tutela del patrimonio naturale del Paese».
(An.Cap.)
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