Con la mia proposta di legge C. 3091 propongo una modifica costituzionalmente orientata dell’Art. 4 bis della Legge Penitenziaria che, nella pratica, stabilisce che alcune categorie di reati siano sottratte per legge alla rieducazione e al reinserimento nella società, negando l’accesso ad ogni beneficio penitenziario e a qualunque alternativa alla pena detentiva.
Oggi la Commissione Giustizia della Camera che ha esaminato, in sede referente, la proposta 2798 del Governo sul processo penale cui è abbinata, tra le altre, la proposta di legge C. 3091 a mia firma.
La proposta di legge punta, pertanto a modificare l’art. 4 bis O.P. nella parte in cui afferma la presunzione di non rieducatività del condannato, trasformandola da assoluta in relativa. Con questa norma sarà possibile, sempre previa la valutazione della magistratura di sorveglianza, far venire meno il divieto d’accesso al lavoro esterno, ai permessi premio ed alle misure alternative alla detenzione diverse dalla liberazione anticipata in determinati casi. In tal modo, soprattutto la pena dell’ergastolo verrà finalmente
resa maggiormente compatibile con gli standard richiesti dalla nostra Costituzione e dall’Unione Europea. Insomma si afferma il principio secondo il quale, dopo un lungo periodo di detenzione, possano prevalere le esigenze umanitarie. Al momento, la proposta è stata sottoscritta, oltre che dall’on. Walter Verini, Capogruppo del Pd in Commissione Giustizia alla Camera, anche da altri deputati: Danilo Leva, Gea Schirò, Luigi Lacquaniti, Chiara Scuvera, Roberto Rampi, Mario Tullo, Federico Massa, Cristina Bargero, Ernesto Magorno, Romina Mura, Camilla Sgambato, Alfredo Bazoli, Vanna lori, Edoardo Patriarca, Ernesto Preziosi, Gessica Rostellato (Pd), Pia Elda Locatelli (Partito Socialista Italiano), Franco Bruno (Alleanza per l’Italia) Paola Pinna (Scelta Civica per l’Italia) Daniele Farina, Celeste Costantino e Gianni Melilla, deputati di Sinistra Ecologia e Libertà.
RASSEGNA STAMPA
Il Velino del 21 maggio 2015
