Si è conclusa l’intensa due giorni della Commissione Antimafia a Cosenza.
La visita dell’organismo parlamentare di inchiesta era cominciata lunedì con un incontro con i rettori delle università meridionali all’Unical, nel corso del quale è stato messo a punto un programma di iniziative comuni per promuovere a livello universitario la cultura della legalità e della trasparenza. Nello stesso pomeriggio di lunedì e nella giornata di martedì la Commissione ha proceduto alle audizione dei rappresentati delle forze dell’ordine, della magistratura e della DDA, che hanno illustrato lo stato dell’azione di contrasto alle organizzazioni criminali nella provincia di Cosenza.
Dagli incontri avuti è emerso con evidenza un salto di qualità non banale nell’organizzazione mafiosa della provincia di Cosenza. La Commissione antimafia dovrà focalizzare ancora di più situazioni che fino all’altro giorno si pensava fossero soprattutto dei territori di Vibo Valentia e Reggio Calabria.
La vicenda di Cocò è emblematica rispetto alla valutazione di questo salto di qualità.
Proprio la vicenda di Cocò, inoltre, pone la questione della tutela dei minori che vivono in famiglie mafiose.
La Presidente della Commissione antimafia Rosy Bindi, infine, ha invitato ad un ripensamento sulla vicenda della chiusura del Tribunale di Rossano che insiste proprio su di un territorio dove la criminalità organizzata è particolarmente presente ed invasiva.
RASSEGNA STAMPA
Ansa del 27 ottobre 2015
Il Velino del 27 ottobre 2015
Il Velino del 27 ottobre 2015 Tutela dei minori
Il Velino del 27 ottobre 2015 Tutela dei minori 2
Gazzetta del Sud del 28 ottobre 2015
Il Garantista del 28 ottobre 2015
Il Garantista del 28 ottobre 2015 p. 6
Il Garantista del 28 ottobre 2015 p. 13
Il Giornale di Calabria del 28 ottobre 2015
Il Quotidiano del 28 ottobre 2015