Questa sera sono qui non solo per esprimere solidarietà ad Arturo ed alla sua famiglia ma per riflettere su questo fenomeno delle intimidazioni che, in Calabria, ha ormai assunto il carattere di una vera e propria strategia della tensione.
Da settimane, infatti, la Calabria registra continue intimidazioni a politici, sindaci ed amministratori locali, sindacalisti, giornalisti, magistrati come Nicola Gratteri.
Da Gioiosa a Martone, da Crotone a Cortale, dalla Locride a Corigliano e a Vibo gli atti intimidatori, gli incendi di auto e i danneggiamenti, le minacce, le lettere anonime sono diventate oggetto di cronaca quotidiana.
Sappiamo che i contesti sono diversi ma dobbiamo registrare, purtroppo, come autori e mandanti restino, troppo spesso, sconosciuti.
La Commissione antimafia, che ha potere ispettivo può provare capire perché ancora non si sono individuati i colpevoli di tali atti.
Nelle prossime settimane, come mi ha assicurato la Presidente Rosy Bindi, su questo fenomeno la Commissione farà un punto specifico.
Nel frattempo non bisogna abbassare la guardia, è necessario che a chi crede che con la minaccia e l’intimidazione è possibile isolare e spaventare chi opera per il cambiamento, sia data una risposta collettiva e corale, dell’intera società civile calabrese.
In questa Regione, con la Giunta guidata da Mario Oliverio, abbiamo avviato una profonda opera di cambiamento i cui frutti si percepiranno appieno nei prossimi mesi. Un cambiamento che sta rompendo con vecchie pratiche, spezzando la rete di interessi consolidati e che per alcuni deve essere fermato a tutti i costi, anche ricorrendo alla minaccia ed alla violenza.
Per questo manifestazioni come quella di stasera sono importanti e non hanno nulla di rituale e di scontato. Rappresentano invece la risposta più ferma ed efficace a coloro che vogliono fermare la nostra volontà di cambiamento, la nostra ferma determinazione ad andare avanti con la barra dritta.
RASSEGNA STAMPA
Ansa del 17 gennaio 2016
Catanzaroinforma