Lo scioglimento del Consiglio comunale non è solo la risultante del fallimento politico – amministrativo dell’amministrazione Occhiuto ma è innanzitutto un’azione interruttiva di un progressivo e crescente processo di degrado e degenerazione morale.
Al Comune di Cosenza l’illegalità è stata, di fatto, eletta a norma.
Sono molteplici e numerosi gli indizi che connotano un contesto torbido e di intrecci politico-affaristici che caratterizzano l’azione amministrativa di Palazzo dei Bruzi – continuano i deputati del Pd – Lo scioglimento del Consiglio comunale non è solo la manifestazione di una volontà tesa a promuovere un progetto politico alternativo all’esperienza amministrativa guidata da Occhiuto ma è anche e soprattutto un atto di responsabilità finalizzata a tutelare l’istituzione comunale da possibili effetti devastanti conseguenti a numerose indagini che la magistratura ordinaria e la Direzione Distrettuale Antimafia, da come si evince dalla stampa, stanno conducendo.
Il Segretario regionale del PD (Magorno) aveva responsabilmente invitato il Sindaco di Cosenza a dimettersi “prima che fosse troppo tardi”, ma ancora volta è prevalsa l’irresponsabile vanità.
E per questo che lo scioglimento del consiglio comunale è da considerare atto salvifico e di bonifica sociale e morale. O si va avanti verso un’intensa azione di rinnovamento e risanamento morale o la crisi della città di Cosenza è destinata ad essere irreversibile e a compromettere il futuro delle nuove generazioni.
A Cosenza bisogna voltare pagina la città merita amministratori che elevino il prestigio e la credibilità dell’istituzione anche e soprattutto capace di valorizzare e promuovere l’identità di una comunità che è orgogliosa della propria storia e delle sue tradizioni per rilanciare la “cosentinità” come un valore e non ridurla ad un immeritato disvalore.
Ferdinando Aiello, Stefania Covello, Enza Bruno Bossio ed Ernesto Magorno.
RASSEGNA STAMPA
Il Quotidiano dell’8 febbraio 2016
Il Garantista dell’8 febbraio 2016
La C News 24