Oggi la Commissione Trasporti della Camera ha ospitato il Liceo Scientifico Statale “A. Guarasci” di Soverato. Gli studenti hanno potuto assistere ai lavori della Commissione parlamentare ed hanno posto domande puntuali sui problemi della nostra regione in generale e della costa Jonica in particolare.
Le domande hanno spaziato dagli interventi sull’infrastruttura ferroviaria come obbiettivo per il rilancio del Mezzogiorno contenuto nel Decreto Sblocca Italia a quelle su un possibile futuro collegamento ferroviario per l’aeroporto di Sant’Eufemia, sulla soppressione della corsa Roccella- Catanzaro Lido fino al terribile attentato incendiario subito dall’azienda di bus Federico che ha messo in ginocchio il trasporto pubblico locale.
Si è discusso, inoltre, del recente acquisto di locomotori ATR 220 ma anche dei problemi del collegamento tra il capoluogo di regione e il versante tirrenico della Calabria, attualmente inutilizzabile.
I ragazzi sono apparsi molto consapevoli che il rilancio della nostra Regione passa anche dalla fondamentale risorsa del turismo che vede proprio sulla costa Jonica, un enorme potenziale di sviluppo. È emersa, dunque, con nettezza, la consapevolezza di questi giovani che non ci può essere sviluppo nell’intero Paese senza lo sviluppo del Sud e della Calabria.
I ragazzi hanno ricevuto il plauso della Commissione per aver ben inquadrato la situazione e ricevuto, quindi, le prime risposte alle loro domande. Per quanto mi riguarda ho sottolineato come soprattutto la Regione Calabria, con l’approvazione della legge sul Trasporto Pubblico Locale, ha dato prova di voler mettere mano alla questione, riordinando anche il trasporto su gomma.
Ho inoltre ricordato che il 29 settembre la Camera ha approvato una mozione che mi vede prima firmataria sul trasporto calabrese e mche impegna il governo a dare impulso a tutti i programmi volti a favorire lo sviluppo dei trasporti nella nostra regione.
Sulla questione riguardante la ditta Federico ho risposto che la prima questione da affrontare è quella di creare un contesto di legalità che si basa, soprattutto, su regole certe. Se non c’è questo contesto è evidente che ad arrivare prima è la mafia, non lo Stato. Ecco perché, facendo leva soprattutto sulla forza che sanno esprimere le nuove generazioni, bisogna combattere una battaglia senza quartiere contro ogni forma di illegalità, anche la più semplice o marginale. Ai ragazzi di Soverato ho infine chiesto di non rinunciare mai a mettere in discussione l’esistente: solo così potranno aiutarci a cambiare in meglio la nostra terra.
Alla presentazione del libro “L’inganno. Antimafia, Usi e soprusi dei professionisti del bene” di Alessandro Barbano
A Napoli nell’atmosfera del Teatro San Carlo, Alessandro Barbano parla del suo