Articolo su L’Huffington Post di Anna Madia
Giovani, italiani e aspiranti medici. I ragazzi che non superano il rigido test d’ingresso in patria, sei su sette, sono fuori dai giochi e di fronte a un bivio: riprovare dopo un anno o dimenticare per sempre il sogno. Oggi, però, hanno un’altra possibilità, quella di immatricolarsi direttamente in un ateneo straniero. Madrid, Romania, Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria e Albania tra le mete più ambite degli ultimi dieci anni. Qui, essere ammessi non è affatto un miraggio: la selezione è psicoattitudinale e linguistica e solo in rari casi anche basata su quesiti scientifici. Così, tra febbraio e marzo, le richieste si impennano. Continua a leggere
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