Dibattito presso il Centro Donna “R.Lanzino” di Scalea
La legge Cirinnà approvata al Senato è un notevole passo in avanti nel riconoscimento dei diritti nel nostro Paese.
Purtroppo, durante la sua discussione hanno pesato questioni che nulla avevano a che vedere con il merito di questa legge.
La cosiddetta stepchild adoption, infatti, era un provvedimento pensato per garantire la continuità affettiva dei figli e non c’entrava nulla né con le adozioni gay né con il cosiddetto utero in affitto.
Purtroppo, attorno a questo tema si è aperto uno scontro ideologico che, nei fatti, tendeva a negare sic et simpliciter il riconoscimento delle unioni civili per le coppie omosessuali.
Anche la posizione dei cinque stelle a mio parere è stata molto condizionata dalle posizioni personali molto conservatrici di Grillo e Casaleggio su questi temi e dalla volontà politica di non dare vantaggi al PD.
Nonostante lo stralcio della stepchild, tuttavia, credo che questa legge debba essere adeguatamente valorizzata.
Come PD abbiamo assunto intanto l’impegno di pervenire al più presto ad una riforma delle norme che regolano le adozioni al fine di renderle più semplici e consentire la piena espressione dell’affettività verso i bambini ai tanti a cui oggi è negata.
Un ulteriore sforzo, e per questo assumo anche un impegno personale, sarà quello per la modifica della legge 40 sulla procreazione assistita attualmente troppo restrittiva.
In generale io credo che il riconoscimento dei diritti debba partire sempre dall’umiltà di ascoltare le ragioni degli altri: questo per me significa essere progressisti e di sinistra.
La mia intervista per Il Riformista sulle sfide del nuovo PD: battersi per una giustizia giusta
Il nuovo PD si batta anche per il diritto alla giustizia giusta.