Il riconoscimento assegnato al Sindaco di Riace Domenico Lucano è motivo di orgoglio per tutta la Calabria.
Quella di Riace è una buona pratica che testimonia l’impegno di tanti piccoli comuni calabresi a sostegno di un modello positivo di accoglienza e di integrazione in una Europa ed un Mediterraneo percorsi dagli egoismi, dai pregiudizi, dall’intolleranza e dall’aggressione terrorista.
Strategica è la scelta fatta dal Presidente della Regione Mario Oliverio che, anche sulla base di queste esperienze comunali, ha teso ad assumere il fenomeno della immigrazione come una opportunità di crescita, di interazione e cooperazione tra etnie diverse.
Non a caso alla Regione è stato chiamato Giovanni Manoccio a coordinare il progetto regionale di accoglienza che da amministratore del comune di Acquaformosa è stato in prima linea nella capacità di intercettare significative presenze migratorie sul proprio territorio.
Tuttavia, nonostante il prezioso lavoro svolto in questi mesi alla regione, oltre a Riace, ad Acquaformosa, a Cerzeto, a Badolato, a San Sosti, solo per citarne alcuni, sono ancora troppo pochi i comuni calabresi che hanno manifestato la volontà di aderire al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati secondo un modello alternativo a quello dei centri CARA.
L’obiettivo dovrà essere quello di superare progressivamente il modello dei CARA, strutture enormi, dove le persone sono costrette a vivere ai limiti dei diritti elementari e senza alcuna possibilità di reale integrazione con il territorio.
Il riconoscimento di “Fortune” può, quindi, essere da stimolo perché ogni comune possa replicare il modello Riace e contribuire a fare della Calabria la terra di accoglienza da esempio in Italia e in Europa.
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