Oggi piangiamo un’altra donna, Sara Di Pietrantuonio, uccisa in maniera atroce dal suo fidanzato.
Bruciata viva, perché, ancora una volta, questi non voleva rassegnarsi ad un amore finito.
Uccisa dall’immaturità di chi non sa riconoscere che la donna che si ha accanto non è un oggetto che si può possedere, ma una persona vera, libera, autonoma.
Sara è stata assassinata come Fabiana Luzzi a Corigliano Calabro, come Mery Cirillo a Monasterace, e come purtroppo tante altre, vittime di uomini che spacciano per amore la propria incapacità di amare, il proprio egoismo, la propria immaturità sentimentale.
In Parlamento abbiamo fatto una buona legge che ha aggravato le pene nei confronti di chi si rende colpevole di femminicidio.
Ma non basta, lo sto ripetendo da tempo: è necessario introdurre l’educazione di genere nelle scuole, aiutare soprattutto i ragazzi sin dalla più tenera età, al rispetto dell’altro da sé, della specificità femminile.
Lo dobbiamo a Sara, a Mery, a Fabiana e alle tante altre vittime di amori malati e uccise perché colpevoli soltanto di essere delle donne padrone del proprio cuore e del proprio corpo.
RASSEGNA STAMPA
Il Velino del 30 maggio 2016
9 Colonne del 30 maggio 2016
Dire del 30 maggio 2016