A partire da quello al reddito e alla salute
Sintesi dell’intervento nella Direzione Regionale del PD della Calabria
Oltre agli errori amministrativi locali, ai ritardi organizzativi regionali, c’è una percezione che il PD non sia più uno strumento di cambiamento.
Questo problema lo abbiamo avuto già il 2013 alle elezioni politiche. Sembrava che l’avessimo superato con la speranza espressa alle europee, ma poi via via le cose che ci aspettavamo non sono accadute.
Soprattutto nel Mezzogiorno: i trasporti non sono migliorati, Gioia Tauro non si è sviluppata, la Sanità è peggiorata.
I precari calabresi stanno sempre peggio e i 27000 mobilità in deroga (che non hanno più reddito dal 2015) si vanno ad aggiungere agli oltre 50% di cittadini calabresi disoccupati.
Il reddito di cittadinanza è sbagliato concettualmente, ma il PD non deve demonizzare il bisogno: deve piuttosto lanciare in tutta Italia un reddito di inclusione sociale, di dignità per chi non arriva a fine giornata, non a fine mese.
Magari il problema del Pd fosse il cattivo racconto della minoranza PD !
Viviamo in un mondo della politica in diretta. Ci piace o non ci piace questo è il mondo di oggi. Nessuno si può più nascondere.
Allora bisogna partire dai bisogni delle persone, affrontando i problemi con quella parte del partito che ha il rapporto diretto con la gente, i sindaci innanzitutto ma anche i circoli, le parti sociali, ecc..
È ovvio che all’ascolto deve seguire l’azione.
Come nel caso della Sanità; icommissari devono essere superati. Oggi o mai più.
La coerenza nelle scelte deve diventare la nostra forza.
L’assemblea regionale del 28 e 29 luglio deve essere un vero momento di ripartenza. L’assemblea regionale insieme ai segretari di circolo e ai sindaci dovrà mettere in campo una riorganizzazione del PD calabrese fortemente correlata alla vocazione propria di un partito di governo.
RASSEGNA STAMPA
Gazzetta del Sud del 10 luglio 2016
Il Quotidiano del 10 luglio 2016