Abstract dell’intervento tenuto in occasione del dibattito “Innovazione, lavoro, reddito” alla Festa provinciale de l’Unità di Amantea il 30 agosto 2016.
Il reddito di inclusione sociale non è una elemosina a chi è povero, ma una misura temporanea con la quale uno Stato democratico dà una risposta a chi è completamente privo dei mezzi indispensabili per una vita dignitosa.
Abbiamo i soldi e abbiamo il capitale umano: lanciamo in Calabria una grande piano di formazione non scolastica con il quale si formino figure dotate delle necessarie competenze digitali per consentirci di competere proprio sul terreno dell’innovazione digitale.
Questa sarebbe davvero una scelta di sistema: creiamo la nuova spedizione dei mille giovani che possa guidare, dalla Calabria, l’Italia intera sulla strada dell’innovazione digitale.
“Innovazione lavoro reddito” come titolo a questo dibattito danno l’idea che, d’ora in avanti, non bisognerà più confondere il reddito con il lavoro.
Negli anni scorsi abbiamo sovraccaricato di costi la PA distribuendo posti di lavoro spesso inutili solo per assicurare reddito mentre sarebbe stato più facile creare un reddito di inclusione sociale come misura temporanea in attesa del lavoro vero.
Il tema vero è la creazione di un nuovo strumento: questo strumento sono le politiche attive del lavoro o – in assenza – un reddito inclusivo.
Ma come creare lavoro ? Il lavoro deve essere merito, talento e capacità di riconoscersi nell’attività che si svolge. Si lavora non tanto per generare reddito ma soprattutto per soddisfare le proprie inclinazioni.
Il lavoro del Mezzogiorno bisogna cominciarlo a creare attraverso l’iniziativa imprenditoriale, che sia del singolo, dei giovani, delle PMI, soprattutto attraverso l’innovazione.
Innovazione non è una parola vuota! Gli USA, la Germania sono usciti dalla crisi investendo in innovazione! Ed in questo contesto la rivoluzione industriale dei nostri tempi è il Sistema Internet, cioè la possibilità di controllare tutta la filiera, dal produttore al consumatore.
La tecnologia abilitante è un sistema, e per governare questo sistema occorrono le competenze ! E le competenze che occorrono sono quelle digitali.
Ecco come rompere il cerchio della povertà educativa ! Noi abbiamo tantissimi giovani! Google ha lanciato per loro un progetto di formazione digitale.
Propongo il lancio di un grande progetto di formazione dei giovani al di là della scuola che prepari (impegnando una parte delle risorse del POR) i talenti del futuro.
Una grande operazione di sistema che per esempio formi le i 10 skills professionali che oggi sono più richiesti in Europa sul digitale.
La Calabria più essere pilota in questo progetto di creazione, ad esempio, di mille giovani che partano dalla Calabria per l’alfabetizzazione digitale tutta l’Italia (una nuova spedizione dei Mille che parta dal Sud, come suggeriva il prof. Carnevale Maffe’).
Tanti giovani attendono una qualificazione riconosciuta! Forniamogliela in maniera alternativa. Così affronteremo la questione Mezzogiorno garantendo dignità attraverso il reddito di inclusione e creando lavoro nella direzione della innovazione che è quella del futuro. Solo così il digitale può diventare trainante per il Mezzogiorno.
Lo abbiamo fatto dal lato dell’offerta tramite l’infrastruttura digitale, investiamo ora nella direzione delle competenze che servono alla rivoluzione industriale che stiamo vivendo.
25 Novembre: No alla violenza sulle donne
Sono circa 19.600 le donne che hanno affrontato nel 2021 il percorso