Articolo di Francesco Cancellato su “Linkiesta”
I dati del centro studi di Confindustria sono impietosi. In un continente che arranca noi siamo fermi, da almeno quindici anni. Il motivo? La produttività che non c’è. La cura? Invece che continuare a tagliare il costo del lavoro, perché non la smettiamo di tagliare i fondi a ricerca e istruzione?
Non è il 2017, ma il 2028 l’anno che ci deve spaventare, nel guardare i dati diffusi ieri dal Centro Studi di Confindustria. Perché di questo passo è nel 2028 che torneremo ai livelli di prodotto interno lordo pre crisi. Già, vent’anni dopo il suo inizio. E ancora: non è quello 0,1% di crescita del Pil in meno, tra il 2016 e il 2017 che ci deve levare il sonno, la notte. Piuttosto il fatto che tra il 2000 e il 2015, la nostra ricchezza sia cresciuta, nel complesso, di 0,5 punti percentuali. Contro i 18 della Francia, i 19 della Germania, i 23 della Spagna. Leggi tutto
Alla presentazione del libro “L’inganno. Antimafia, Usi e soprusi dei professionisti del bene” di Alessandro Barbano
A Napoli nell’atmosfera del Teatro San Carlo, Alessandro Barbano parla del suo