Difendo una idea di accoglienza e di assistenza dei profughi diffusa su tutto il territorio italiano, condivisa tra tutti i comuni che dia vita a un sistema più sostenibile, più trasparente ma soprattutto più umano.
Contrariamente, invece, alla natura repressiva dei diritti dei vecchi CIE, veri e propri luoghi di prigionia che si sono rivelati, alla prova dei fatti e nel recente passato, antiumanitari, inefficaci e dannosi perché hanno alimentato la disumanità e l’odio contro i più deboli e i diversi che sono la base del terrorismo.
Plaudo invece alla dichiarazione odierna del Ministro Minniti in tema di stop alle grandi strutture come i Cara mentre aspettiamo la Conferenza Stato Regioni nella quale verrà espressa la linea del governo rispetto l’immigrazione.
La gestione dei flussi migratori è la sfida di civiltà del nostro tempo e ci chiama a scelte coraggiose ma anche di responsabilità in cui vi è solo una certezza: dobbiamo essere accoglienti non solo perché siamo umani ma perché viviamo in un mondo che ammette che il diritto all’esistenza dignitosa sia un diritto per tutti.
RASSEGNA STAMPA
ansa-del-5-gennaio-2017
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