Intervento in Aula alla Camera sulla discussione sulle linee generali della relazione della Commissione Antimafia su infiltrazioni mafiose nel gioco d’azzardo.
E’ necessaria una legislazione coordinata tra Stato-Enti locali che disciplini in maniera puntuale ed efficace il gioco d’azzardo, sempre più preda di organizzazioni criminali, anche di stampo mafioso. In particolare, data l’intenzione del Governo di attivare una strategia ad hoc sulla Cyber security, sarebbe utile una riflessione urgente e puntuale soprattutto su questo versante del cyber crime. Un obiettivo non semplice, certamente, ma che va perseguito con determinazione e coraggio.
Secondo gli ultimi dati disponibili, a fronte dei circa 85 miliardi incassati grazie ai giochi di Stato, si avrebbero 23 miliardi lordi di guadagno nero per i gruppi criminali e mafiosi.
Numeri che danno un’idea ben precisa della gravità della situazione e dei risvolti in termini economici e sociali che comporta.
Pensiamo alle ludopatie, ormai considerate una vera e propria patologia e inserite nei Livelli Essenziali di Assistenza: con un giocatore patologico ogni 75 persone, l’azzardo è a pieno titolo considerato una piaga sociale grave per la quale è necessaria un’azione incisiva ed immediata. Il gioco non va impedito ma neanche agevolato: piuttosto, va disciplinato in modo ancora più organico, con una riforma strutturale sia sul lato dell’offerta che su quello della vigilanza.
Ma soprattutto, come già annunciato dal Governo Renzi, è necessario eliminare le oltre 114 mila macchinette del gioco d’azzardo da bar, ristoranti e luoghi pubblici, ridurre slot e sale scommesse e consolidare il potere dei Comuni in tal senso. Coraggio e determinazione: queste le parole chiave per una legislazione che sia decisiva su un versante troppo delicato per la vita di tante persone e di tante famiglie.
RASSEGNA STAMPA
Ansa del 16 gennaio 2017
Il Velino del 16 gennaio 2017
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