Ho presentato oggi, a nome del gruppo PD, un’interrogazione a risposta immediata, in Commissione Trasporti, al Ministro dello sviluppo economico, su quale sia lo stato reale di attuazione della fibra ottica dal punto di vista dell’infrastruttura fisica e da quello dell’effettiva connettività, ovvero quanti utenti pubblici e privati siano effettivamente connessi in fibra in Italia.
L’interrogazione prende le mosse dalla relazione della Corte dei Conti sull’attività del MISE per il finanziamento degli interventi infrastrutturali per la banda larga 2007-2015 e della sua società Infratel, per le infrastrutture a banda larga nelle zone a fallimento di mercato.
Se da una parte è prevista una copertura abbastanza elevata della banda ultra larga, con l’intervento pubblico che interviene massicciamente sulla riduzione del digital divide, dall’altra assistiamo o a bandi di gara che, sebbene emanati, sono ancora bloccati o a colpevoli ritardi burocratici sul rilascio dei permessi per la realizzazione delle opere.
A questo si aggiunge il paradosso della connettività degli uffici pubblici e delle scuole soprattutto al Sud, dove le pubbliche amministrazioni utilizzano molto poco la banda ultra larga posata in larga parte con i fondi pubblici negli ultimi anni, con una spesa che si aggira intorno al miliardo di euro.
Al riguardo, il Ministero, che aveva chiesto ad Agcom di avviare un’ indagine per capire le dimensioni e le cause del problema (e di cui si attende risposta entro aprile), ha intanto fornito i dati relativi agli accessi complessivi alla rete fissa a banda larga che superano 15,4 milioni di unità con una crescita di 630mila unità su base annua, mentre le linee NGA (Next Generation Access) registrano oltre 2 milioni di connessioni, con un incremento di 720mila unità da inizio 2016.
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