A Locri ieri lo Stato, le associazioni, la società civile hanno mostrato il volto di chi non si rassegna al condizionamento mafioso.
La presenza del Presidente Sergio Mattarella ha inteso, anche con la sua storia personale e familiare, essere più di una testimonianza per assumere il carattere di un chiaro impegno politico per tutte le istituzioni democratiche.
Ieri a Locri ho sentito più che mai l’orgoglio e la responsabilità di questo impegno come donna, come calabrese e come rappresentante di questa nostra terra.
Le forze criminali hanno capito bene il messaggio.
Le scritte inqualificabili fatte trovare oggi rappresentano il tentativo della ‘ndrangheta di rivendicare la propria presenza e il proprio dominio sul territorio. Per questo non vanno sottovalutate.
Ha ragione il dott. De Raho: è la ‘ndrangheta che toglie il lavoro e strozza la Calabria, altro che gli “sbirri” o Don Ciotti e “Libera”.
Perché l’unico “lavoro” che bisogna eliminare in Calabria è quello dei mafiosi.
RASSEGNA STAMPA
Ansa del 20 marzo 2017