Ci sono momenti assai difficili nell’attività di parlamentare. Oggi per me è uno di questi.
Avevo presentato 16 emendamenti al Decreto del Governo per il contrasto alla immigrazione illegale che sono caduti per il voto di fiducia.
Avevo quindi presentato un ordine del giorno che chiedeva al Governo di correggere il Decreto su due punti per me fondamentali.
Primo: il ripristino del secondo grado di giudizio per le istanze di richiesta di asilo che vengono respinte e la garanzia del contraddittorio attraverso la fissazione dell’udienza per la convocazione delle parti come regola generale per il procedimento.
Secondo: per quanto riguarda i CPR, premessa la mia contrarietà a tale sistema, introdurre almeno regole precise per la selezione degli immigrati ad essi destinati e il rispetto della disciplina prevista dalla Direttiva comunitaria che cristallizza in 180 giorni e non uno di più il limite massimo di detenzione amministrativa.
Poiché il Governo ha posto parere contrario all’ordine del giorno ho quindi deciso di ritirarlo ribadendo, nel mio intervento in aula, le ragioni del mio dissenso.
Pertanto, pur avendo votato la questione di fiducia al Governo, domani mi asterrò dal votare il provvedimento, spiegandone più diffusamente le ragioni in una intervista a Radio Radicale.
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