A Rossano e Corigliano si è espresso un voto di civiltà che sancisce, con il referendum di ieri, la nascita della terza città della Calabria. È stata sconfitta la paura della modernità e non hanno prevalso ataviche rinchiusure municipalistiche.
La nuova città sarà un punto di forza per l’intera Calabria. Inevitabilmente essa costituirà un polo attrattivo e fortemente produttivo per la crescita sociale ed economica regionale. La nuova città avrà anche una forte identità storico~culturale; sarà, di fatto, una capitale magnogreca. Essa è destinata ad avere una centralità ed una funzione strategica nell’ambito regionale. Mi auguro che quanto si è registrato tra le due più importanti città della Sibaritide possa essere da esempio per avviare anche il processo di unificazione dell’area urbana cosentina.
Il voto di ieri unisce e non divide. L’impegno per promuovere la città unica sull’asse Cosenza, Rende, Unical dovrà essere profuso nel segno della emulazione e non della competizione. Una forte sinergia tra le due potenziali nuove città sarà una convenienza non solo per I territori interessati ma per la modernizzazione del sistema istituzionale regionale e meridionale.
RASSEGNA STAMPA
Dire.it
Ansa del 23 ottobre 2017
Dire del 23 ottobre 2017