La chiave della lotta contro il femminicidio e quella per l’integrazione degli immigrati è, in fondo la stessa: rompere l’isolamento di chi si sente migliore di altri, migliore di una donna tanto da pensare di possederla piuttosto che amarla, migliore di chi migra perché fugge dalla guerra o dalla fame.
E in realtà non è migliore ma ancora più solo, più povero perché incapace di comprendere la molteplicità e diversità dei colori che sono dentro ogni donna e ogni uomo comunque e dovunque essi vivano o scelgano di vivere.
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RASSEGNA STAMPA
Il Quotidiano del 28 novembre 2017