Piccoli comuni e aree interne da problema a fattore di sviluppo

Quando ho firmato la legge sui piccoli comuni, meglio nota come legge “salva borghi” pensavo proprio alla Calabria, in cui la maggioranza dei comuni (318 comuni su 408) è al di sotto dei 5000 abitanti.
Possiamo dire, infatti, che questa norma rappresenta uno dei risultati più significativi della passata legislatura proprio perché punta al riconoscimento e alla valorizzazione di uno straordinario patrimonio culturale che, altrimenti, rischiava di andare perduto per effetto dello spopolamento e della marginalizzazione territoriale. La legge si pone, invece, proprio l’obiettivo di contribuire allo sviluppo dei sistemi territoriali locali attraverso interventi strutturali sull’ambiente, sui centri storici, sui beni culturali, sulle strade, sulle scuole, ecc. e per il sostegno all’insediamento di nuove attività produttive anche grazie all’implementazione della Banda Ultra Larga e allo sviluppo dell’e-commerce.
Ovviamente tutte queste cose non potranno essere realizzate con il primo stanziamento di 100 milioni che è stato destinato al finanziamento della legge ma, intanto, è stato aperta una strada. Obiettivo del governo di centrosinistra nella prossima legislatura sarà proprio l’aumento delle risorse finanziarie disponibili.
In Calabria, con il Presidente Mario Oliverio sul fronte delle aree interne, però, stiamo facendo di più. Oltre agli interventi in gran parte già operativi per il recupero del dissesto idro-geologico, si sta operando in una logica di sistemi territoriali: penso, ad esempio ai 3,7 milioni di euro di fondi POR e PSR destinati alle aree Grecanica e Reventino-Savuto. È in cantiere, inoltre, una proposta di valorizzazione dei borghi che sarà perfezionata nei prossimi mesi e che nel quadro delle norme nazionali servirà da cornice per gli interventi già programmati nei diversi settori.
In questo quadro vanno letti i rilevanti interventi nel settore del trasporto pubblico locale, come il progetto di riqualificazione della tratta ferroviaria Cosenza-Catanzaro e i 74 milioni per connettere la rete ferroviaria calabrese a quella nazionale attraverso la realizzazione di un sistema ad alta tecnologia. Senza trascurare il finanziamento della ferrovia turistica silana, già inserita nella legge quadro nazionale sulle ferrovie turistiche, con 2,1 milioni di euro.
Insomma, le aree interne, connesse con un sistema di trasporti efficiente ed ecosostenibile, costellate da borghi valorizzati e ripopolati grazie alla presenza di nuove e innovative attività economiche e produttive, da problema e criticità possono diventare una opportunità di sviluppo per una regione che, per la sua stessa posizione geografica, può divenire la California d’Europa.

RASSEGNA STAMPA

Ansa del 21 febbraio 2018

Dire del 21 febbraio 2018

La Provincia del 22 febbraio 2018 Piccoli Comuni

La C News 24

Telemia

Catanzaro Informa

 

RASSEGNA FOTOGRAFICA

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