Basta polemiche su vicenda ex LSU LPU della Calabria.

E’ diventata francamente stucchevole la polemica che alcuni sindaci, per fortuna pochi, stanno conducendo  in relazione alla contrattualizzazione e alla stabilizzazione dei lavoratori ex LSU-LPU della Calabria.
Se non ci fosse in mezzo il destino di centinaia di persone in carne ed ossa verrebbe da ironizzare sulla pervicacia “interrogativa” di alcuni di questi amministratori che, per giustificare la loro non firma dei contratti, continuano a far finta di non capire che la contrattualizzazione e la successiva stabilizzazione sono processi che sin dal 2014 sono stati costruiti dal governo regionale del Presidente Oliverio d’intesa con i governi nazionali, con le organizzazioni sindacali e gli stessi lavoratori.
Continuare ad agitare come una novità un fatto che è evidente e noto a tutti  sin dall’inizio di questo percorso, è fuorviante e, soprattutto, crea inutile allarmismo tra i lavoratori.
E’, infatti, del tutto evidente (e i ministeri interrogati non possono che rispondere in tal senso) che la stabilizzazione non potrà avvenire solo ad opera del singolo ente utilizzatore ma, come più volte ribadito dal Presidente Mario Oliverio, attraverso un piano di stabilizzazione che sarà varato tramite legge regionale non appena sarà pubblicato il decreto attuativo del comma 225 della legge 205/2017 (legge di stabilità 2018).
E’ bene inoltre ribadire che i comuni e gli enti utilizzatori hanno, finora, potuto usufruire del lavoro di queste persone a costo zero per i loro bilanci, prima come percettori di un sussidio oggi come lavoratori contrattualizzati il cui onere ricade totalmente sulle casse dei bilanci nazionale e regionale.
Con la pubblicazione del decreto di cui al comma 225 della legge di stabilità si storicizzerà questa spesa e la legge regionale distribuirà, sulla base di un piano di stabilizzazione, questa forza lavoro sulla base della disponibilità dei diversi enti, non solo di quelli che ne sono attualmente utilizzatori.
Sarà un processo che richiederà assunzione di responsabilità e un’ampia concertazione con il sistema degli enti locali, le organizzazioni sindacali e gli stessi lavoratori.
Pertanto è vero esattamente il contrario: quegli amministratori che ancora non hanno firmato si stanno assumendo la responsabilità, relativamente ai lavoratori impiegati presso i loro enti, di bloccare quel processo di stabilizzazione che rimproverano alla Regione di non portare avanti.

RASSEGNA STAMPA

Ansa del 9 marzo 2018

Dire del 9 marzo 2018

La C News 24

 

 

 

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