I 40 anni della legge 194
Se 40 anni fa, una donna, compiva la scelta sofferta e mai facile di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza, lo faceva in condizioni di illegalità e clandestinità, abbandonata a sé stessa e nelle mani di coloro che spesso speculavano e mettevano a rischio la sua incolumità. Oggi sono esattamente 40 anni dall’approvazione della legge che decriminalizza l’aborto, una legge molto discussa, ma che rappresenta una tappa importante per le donne, per la riappropriazione del proprio corpo, della propria capacità decisionale, della facoltà di autodeterminarsi.
Dopo 40 anni gli aborti si sono dimezzati ma non sempre viene garantita l’applicabilità della legge. In Calabria, ad esempio, l’obiezione supera il 70% e rischia di diventare obiezione di struttura, un ostacolo grave che conduce le donne in un medioevo di paure e sensi di colpa. L’affissione recente dei manifesti antiabortisti a Roma che recitavano: “l’aborto è la prima causa di femminicidio” possono farci ripiombare in una dimensione intollerabile che di fatto lede il rispetto delle libertà individuali e dei diritti civili.
