Becky è morta colpa nostra

A Riace si sono svolti oggi, dopo i cinque mesi, i funerali di Becky Moses, la giovane nigeriana rimasta uccisa nel rogo del suo alloggio nella tendopoli di San Ferdinando.
Nessun comune aveva voluto, finora, farsi carico dei funerali. Lo ha fatto Riace per volontà del suo sindaco Mimmo Lucano.
Becky aveva 26 anni.
Era venuta in Italia dalla Nigeria per cercare la vita e ha trovato la morte nel rogo della tendopoli di S.Ferdinando.
Riace l’ha accolta in vita e oggi la riceve per darle l’estremo saluto.
Il sindaco Domenico Lucano le chiede scusa e anche io con lui. #siamotutticlandestini
Posti come la vecchia tendopoli di S. Ferdinando non dovrebbero esistere affatto. Becky è morta per colpa nostra, di un decreto che io personalmente non ho votato, ma questo non mi assolve.
Queste persone fuggono dal loro Paese alla ricerca di prospettive di vita migliore, non certo di emozioni.
Fuggono da terre potenzialmente ricchissime che sono state sfruttate e continuano ad essere sfruttate da noi occidentali.
Noi abbiamo il dovere di dare un’accoglienza, la più dignitosa possibile, rispettosa dei diritti umani, che rappresenti un valore aggiunto e garantisca lavoro e sviluppo anche ai calabresi come avviene a Riace e in tanti comuni calabresi.
Porterò avanti, nel nome di Becky, la battaglia per un’accoglienza civile contro ogni regressione xenofoba che mostra il lato peggiore del nostro Paese.

RASSEGNA STAMPA

Corriere della Calabria

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